Terzo mandato sindaci Comuni oltre i 15mila abitanti: bocciato odg SVP, Lega non partecipa al voto

di Redazione

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Pd e Avs possibilisti sulla cancellazione del limite alle rielezioni dei primi cittadini

Terzo mandato sindaci Comuni oltre i 15mila abitanti: bocciato odg SVP, Lega non partecipa al voto

Un ordine del giorno della Svp che impegnava il governo a introdurre nell'imminente riforma del Tuel il terzo mandato per i sindaci delle città oltre i 15 mila abitanti, è stato bocciato dalla Commissione Affari costituzionali del Senato, dove però la Lega ha preferito non partecipare al voto per evitare un voto contrario. E' quanto avvenuto nella seduta notturna di ieri sera.

Nell'esame del decreto elettorale, il senatore Meinhard Durnwalder aveva presentato un emendamento per il terzo mandato dei sindaci, analogamente a quanto aveva fatto la Lega. Dopo il parere negativo del governo entrambe i testi sono stati ritirati, ma Durnwalder ha presentato un ordine del giorno che "impegna il Governo, in sede di esame della riforma del TUEL, a valutare la possibilità di innalzare a tre il limite dei mandati per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti".

Nelle scorse settimane la sottosegretaria all'interno Walda Ferro ha riferito che a breve arriverà la riforma del Testo Unico sugli Enti locali, e ieri sera ha dato parere negativo anche sull'ordine del giorno. Durnwalder non lo ha tuttavia ritirato. A questo punto il leghista Paolo Tosato che ricordato l'emendamento del suo partito ed ha spiegato che "non volendo votare contro il Governo, ma condividendo il principio affermato nell'atto di indirizzo", la Lega non avrebbe partecipato al voto.

Andrea Giorgis, del Pd, ha spiegato che il suo partito "è disponibile a ragionare sulla soppressione del limite dei due mandati, purché tale misura sia inserita in un ragionamento complessivo, che preveda anche adeguati contrappesi, eventualmente in sede di riforma del TUEL". Contrario all'abrogazione secca del limite anche Peppe De Cristofaro di Avs, mentre un appoggio è arrivato da Dafne Musolino (Iv). Posto ai voti l'ordine del giorno è stato bocciato.