Genova, tunnel, Toti: "Galleria subportuale è un modo di onorare le vittime del Morandi"

di Redazione

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Il legame con il 14 agosto 2018 "non può essere trovato a tutti i costi nel management che da allora è cambiato così come l'azionariato"

Genova, tunnel, Toti: "Galleria subportuale è un modo di onorare le vittime del Morandi"

"Mi amareggia e un po' mi stupisce sapere che i parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi si siano sentiti offesi dalle parole che ho pronunciato in occasione della partenza dei lavori per il tunnel subportuale di Genova. Costruire opere efficienti e sicure è un modo per onorare il ricordo delle vittime, evitando in futuro altre tragedie". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti risponde al Comitato in ricordo delle vittime del ponte Morandi sul via ai lavori della principale opera compensativa realizzata da Aspi per la città di Genova a sei anni dal crollo del ponte, datato 14 agosto 2018 e costato 43 vite umane.

"Mi stupisce perché pur onorando il ricordo di quella grandissima tragedia non credo sia giusto fermare lo sviluppo di una città che invece da quel maledetto giorno deve soprattutto imparare che le opere devono essere costruite in modo moderno ed efficiente. Ed è quello che vogliamo fare oggi per non rivivere, in futuro, un altro dramma. - ribadisce Toti - Per questo riferendomi al tunnel subportuale ho parlato di un'opera che ci riporta proprio al 14 agosto 2018, opera che continuo a ritenere doveroso dedicare alla memoria delle 43 vittime. Se c'è un legame è proprio quello di guardare alla nostra città come un posto moderno e sicuro e credo che solo lavorando in questa direzione si possa onorare quelle vittime. Un legame che non può essere trovato a tutti i costi nel management che da allora è cambiato così come l'azionariato".

"Oggi dentro Autostrade c'è Cassa Depositi e Prestiti, che sono i soldi pubblici degli italiani. - aggiunge il presidente della Regione - Ci sono fondi di investimento, che allora non c'erano, non c'è più la finanziaria Atlantia che invece era azionista dell'epoca, così come non c'è più il management di allora. Le responsabilità dei passati gestori dovranno essere appurate dai magistrati in tribunale e spero che si faccia giustizia perché chi ha sbagliato paghi la sua colpa".

Toti risponde così al Comitato dei parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi: "Nessuno dei parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi vuole fermare la città di Genova, anzi, vogliamo solo dignità per le nostre famiglie, rigore e sicurezza".

"Durante le 'celebrazioni' per l'inaugurazione lavori del tunnel sub-portuale di Genova il governatore Toti ha espresso la volontà di dedicare alle vittime del ponte Morandi l'opera in questione. - dice Egle Possetti, portavoce del Comitato in merito al via ai lavori lunedì scorso della principale opera compensativa che Aspi si è impegnata a realizzare come ristoro dei danni subiti dalla città di Genova per il crollo del ponte - Ha inoltre aggiunto in proposito che quest'opera è 'una piccola pietra sulla tragedia', quasi come se potesse affievolire un po' l'orrore. Siamo allibiti, sono entrambe dichiarazioni inaccettabili".

"Non potremo mai accettare che quest'opera sia dedicata ai nostri cari, per i nostri cari avremo un memoriale, auspichiamo delle condanne e verità al processo, avremo molte iniziative importanti ma di certo non sarà un tunnel come questo a ricordarli. - sottolinea Possetti - Non esprimiamo pareri tecnici e di opportunità sull'opera non avendo le competenze e non essendo questo il nostro fine, potrebbe anche essere un'opera positiva per il territorio ma non è questo il punto, noi non possiamo dimenticare la provenienza di questi fondi. Per chi non lo sapesse i fondi con cui sarà costruita questa opera, sono parte di un accordo concordato in una notte a Roma, mettendo fine ad una presenza forte delle istituzioni nel processo, questa sì che è una grande pietra sulla tragedia. L'accordo è un'altra delle vergogne a cui abbiamo dovuto assistere in questi anni, le istituzioni avrebbero dovuto essere parte belligerante al nostro fianco nel processo senza essere solo presenze".