Anno giudiziario, il Pg di Genova: "Tanti minori stranieri spariscono"

di Redazione

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Morti e infortuni sul lavoro "restano alti", polemica col governo sul Dl Sicurezza

Anno giudiziario, il Pg di Genova: "Tanti minori stranieri spariscono"
Le morti e gli infortuni del lavoro "restano inaccettabilmente alte". Lo ha detto il procuratore generale Valeria Fazio nel corso della sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Genova. Nel 2018 sono state 14 le persone morte sul lavoro, in tutto il distretto, a fronte di 13 casi nell'anno precedente, mentre sono stati 189 fascicoli per lesioni gravi e gravissime. Crescono i reati commessi dai minori, in particolare i reati contro la persona, le violenze sessuali, le rapine ed estorsioni, e in materia di stupefacenti. "Gli indagati stranieri costituiscono meno di un terzo del totale degli indagati ed il loro numero è tendenzialmente stabile. Il problema della devianza minorile e' quindi anche molto italiano", ha detto il pg. In lieve aumento i numeri distrettuali relativi al reato di atti persecutori. Stabili le denunce per maltrattamenti in famiglia. I casi di omicidio volontario assommano a 10 in tutto il distretto (erano 9 l'anno precedente); tra questi, due sono "femminicidi" (erano tre l'anno precedente). "Anche quest'anno il nostro distretto ha contribuito, come tutte le zone del paese, alla tragica statistica della violenza nei confronti delle donne, un fenomeno che si caratterizza per una tendenziale e inquietante stabilità, nonostante tutti gli studi specializzati indichino invece in costante diminuzione il numero complessivo degli omicidi e degli altri delitti violenti, se diversamente motivati",  ha sottolineato il magistrato. I dati relativi alle rapine e alle estorsioni confermano il trend, in diminuzione, in atto da anni. SPARISCONO MINORI STRANIERI - "Preoccupazione per questo fenomeno è stata espressa anche dal Procuratore di Nizza, in una recente riunione tra Procuratori Generali e Dirigenti delle Procure italo-francesi di confine: l'intento è di provare a indagare su tale fenomeno, utilizzando gli strumenti di collaborazione di cui la Unione Europea è dotata; le difficoltà stanno non nella normativa, ma nelle carenze conoscitive in relazione ad una tragedia che pare lasciare indifferente gran parte dell'opinione pubblica, e di cui quasi nessuno parla", ha sottolineato Fazio. POLEMICA CONTRO IL GOVERNO - "Il decreto Sicurezza sostituisce la clausola aperta di protezione umanitaria ritenuta responsabile di troppi provvedimenti di accoglienza, con la previsione di un numero chiuso di permessi di soggiorno 'speciali'. Osservo però che tale innovazione dovrà pur confrontarsi con l'articolo 10 della Costituzione, norma già in passato ritenuta dalla giurisprudenza di immediata e diretta applicazione da parte dei giudici",  ha proseguito il procuratore generale della Corte d'Appello di Genova, parlando di "sicurezza e insicurezza percepita" e modifiche normative. A proposito del dl Sicurezza, ha proseguito Fazio, l'articolo 10 della Costituzione, citato: "Riconosce il diritto di asilo per 'lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione', per citare letteralmente l'italiano chiaro e generoso della nostra legge fondamentale" TEMPI MENO LUNGHI  NEL PENALE - Calano i tempi di definizione dei processi penali in primo grado nonostante le carenze di organico. Più lunghi, invece, i tempi in appello. E' quanto emerge dalla relazione del presidente della corte d'appello di Genova, Maria Teresa Bonavia. Nel settore civile a fronte di una diminuzione delle sopravvenienze si allungano i tempi di definizione. In particolare, nel penale nell'anno 2018 sono arrivate 44.222 notizie di reato rispetto alle 45.367 del periodo precedente. I tempi di definizione dei procedimenti e' di 256 giorni. In secondo grado sono stati definiti 4.086 procedimenti per una media di 730 giorni. Per quel che concerne il settore civile, in primo grado, sono state 50.676 le domande di giustizia e 53.897 quelli smaltiti con una media della durata dei processi di 244 giorni. In secondo grado sono stati definiti 3.179 procedimenti con una media di 255 giorni (rispetto i 179 del periodo precedente). Sui tempi lunghi, ha spiegato la Bonavia, incidono le croniche carenze di organico. LE RIVELAZIONI DAL CROLLO DI PONTE MORANDI - Il crollo del Ponte "ha un significato anche simbolico: ha disvelato, in modo clamoroso, la fragilità della nostra modernità, la vulnerabilità della città, l'inefficienza dei sistemi di gestione e controllo, pubblici e privati", ha detto il procuratore generale Valeria Fazio. "I magistrati incaricati delle indagini preliminari e del loro coordinamento stanno lavorando molto bene e senza sosta, attenti a garantire l'acquisizione delle prove necessarie senza causare contraccolpi negativi sui tempi degli interventi necessari per la demolizione. Il procuratore della Repubblica ha saputo intessere con la città un dialogo centrato su un corretto scambio di informazioni". VOLANTINAGGIO ALL'ESTERNO DEL TRIBUNALE - Un gruppo di magistrati appartenenti ad Area Democratica per la Giustizia ha distribuito alcuni volantini con il testo della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo, a 70anni dalla sua approvazione. Un "impegno e monito per le generazioni future", si legge nel volantino: questo il modo scelto dai magistrati per protestare contro le politiche del governo in materia di migranti e sul tema dei respingimenti. "A 70 anni da allora la coscienza dell'umanità è troppo spesso ancora offesa e la libertà dal terrore e dalla miseria è ancora per molti un miraggio. Nel giorno in cui si inaugura l'anno giudiziario vogliamo ricordare e condividere con voi questa Carta perché di diritti fondamentali la giustizia è chiamata ad occuparsi", si legge nel testo.