Natale, l'arcivescovo Tasca a Telenord: "Genova deve saper guardare al futuro con fiducia"

di Stefano Rissetto

"Vorrei che la nostra città fosse sempre più accogliente"

Padre Marco Tasca, arcivescovo di Genova, guarda ai problemi della città e della Chiesa genovese: "Per superare inverno demografico - dice a Telenord - il primo aspetto è rimuovere tutto quello che produce questo fenomeno che riguarda economia, cultura, sogni. Dobbiamo superare gli ostacoli. Sullo stato di salute della Chiesa genovese, c'è un calo di sacerdoti da trent'anni ma sta crescendo una sensibilità più bella e più forte nell'essere parte della comunità, un sogno che cresce nella corresponsabilità di vedere il futuro".
 

Sarà un altro Natale di guerra. "Per un cristiano - dice - la speranza è capire anche in questo frangente, una guerra senza senso, quale sia il significato per il nostro bene. Dobbiamo chiederci quale insegnamento trarre per un cammino insieme".

Padre Tasca è preoccupato "dalla assuefazione al tema della povertà" perchè "le diseguaglianze aumentano sempre di più e sembra che questo non ci metta più in difficoltà".
 

"L'assuefazione purtroppo vale anche per la guerra - ha aggiunto Tasca -, quanto ci stiamo abituando. Credo che dobbiamo farci domande per capire che cosa possiamo fare". Per l'arcivescovo è importante anche il tema del lavoro precario: "Mi preoccupa molto anche ascoltando imprenditori, sindacati e associazioni. Dobbiamo darci da fare insieme per trovare insieme delle soluzioni, perchè nessuno da solo le troverà. Vediamo aziende in difficoltà e non dobbiamo pensare che è un problema loro, di quella azienda e di quei dipendenti, ci deve stare a cuore a tutti quel problema". "Come regalo di Natale per la nostra città chiedo che continui ad essere sempre più accogliente. Lo è già - ha detto Tasca - ma vorrei che fosse ancora più aperta e disponibile, anche a livello personale. Vorrei che una maggiore attenzione al prossimo, al nostro vicino di casa, sia il timbro di questa bellissima città".