La ripartenza della Bundesliga nel racconto di Paolo Zerbini: "Mascherine in panchina, che ipocrisia"

di Maria Grazia Barile

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Nussuno sputo, come da regole prestabilite

La ripartenza della Bundesliga nel racconto di Paolo Zerbini: "Mascherine in panchina, che ipocrisia"

Sabato 16 maggio, ore 15,30, riparte la Bundesliga, campionato tedesco di serie A e B. Riparte il calcio che conta ,dopo il fermo per la Pandemia con 5 partite in contemporanea, milioni di spettatori davanti agli schermi Tv, per capire che calcio vedremo per un po', anche in Inghilterra, Spagna e Italia, quando riprenderanno i campionati.

Primo giudizio: ho visto un gioco normale. Normale per lo sforzo e l’intensita’ fisica, normale per i falli, i contrasti, le mischie in area.

Diversa, come ci aspettavamo, l’esultanza dopo il gol. Alcuni giocatori di una squadra si sono toccati il gomito, gesto molto carino, altri hanno esultato, in piedi davanti ai propri compagni , stando ben attenti a mantenere una distanza da Covid 19.

In uno scontro di gioco, l’attaccante e’ finito sul prato. Il portiere, dopo un attimo di incertezza, lo ha aiutato a sollevarsi con un braccio, non ricordandosi che lui era l’unico, in campo, con i guanti.

Normale anche il comportamento dell’arbitro e degli assistenti. Non ho visto assembramenti attorno, ma non si è creata l’occasione. In area ci sono state le solite mischie e i soliti spintoni.

 In panchina invece, ho visto situazioni di ipocrisia che suonano come grosse stonature.

I giocatori seduti, avevano indosso le mascherine, come obbligo, ed erano distanziati tra loro.

Una sciocchezza fatta solo per la platea dei telespettatori, visto che non c’erano (e non ci saranno, per molti mesi) spettatori sugli spalti.

Le Società hanno l’obbligo di mandare in campo, in gioco o in panchina, atleti sani, negativi al test, quindi non pericolosi per se’ e per gli altri. Non c’e’ motivo quindi di portare quella mascherina.

Tanto e’ vero che gli allenatori erano tutti senza protezione, altrimenti la loro voce non sarebbe arrivata sino agli atleti.

C’e’ stato un momento in cui il giocatore di una squadra e’ uscito per la sostituzione. Un addetto gli ha passato immediatamente una mascherina da indossare. In campo no, in panchina si.

Non ho visto atleti sputare, e questa compostezza mi e’ piaciuta molto. Le borracce per dissetarsi saranno state certamente tutte nominali. Ma queste sono regole di igiene che andrebbero salvaguardate sempre.