Genova, Regione Liguria organizza il primo convegno aperto al pubblico: Il tema è la violenza economica

di Carlotta Nicoletti

Assessore Ferro: "Contrasto a violenza di genere non si limita a celebrazioni 25 novembre"

È terminato al Galata Museo del Mare, a Genova, il primo convegno pubblico di Regione Liguria dedicato alla violenza economica. L’evento, dal titolo “Violenza economica: un’altra forma di violenza di genere”, prevedeva tre panel multidisciplinari con la partecipazione di istituzioni, professionisti, sindacati, mondo del lavoro e della ricerca, e aveva come obiettivo quello di fare luce su una forma meno conosciuta di violenza di genere, ma profondamente radicata sul territorio italiano e ligure..

“Solo una donna su tre, tra quelle prese in carico dai centri antiviolenza regionali nel 2022, ha dichiarato di essere stata vittima di violenza economica, mentre dalle esperienze delle operatrici emerge chiaramente come la dipendenza economica dall’autore sia uno dei principali ostacoli dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza – spiega l’assessore alle Pari Opportunità di Regione Liguria Simona Ferro. – Questo significa che le vittime, spesso, non riconoscono i segnali e i sintomi di questa forma di violenza subdola e radicata, e di conseguenza fanno ancora più fatica a riappropriarsi della loro libertà. Faremo tesoro dei contributi emersi dal lavoro di oggi per sviluppare azioni di prevenzione e di contrasto sempre più efficaci, in collaborazione con tutte le istituzioni e le realtà della società civile che hanno anche oggi rinnovato la grande disponibilità già dimostrata in questi anni”.

“La violenza di genere si manifesta sotto varie forme e, oltre a quella fisica e psicologica, non meno importante è quella di tipo economico – afferma l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Genova Francesca Corso. – È una violenza subdola attuata da partner che soffocano l’autonomia della propria compagna limitandone la possibilità di svolgere lavori retribuiti, controllandone ossessivamente le spese o disponendo indebitamente del suo patrimonio e dei suoi risparmi; tutte azioni volte a generare una sudditanza che spesso frena la vittima dal prendere ogni tipo di iniziativa perché non avrebbe la possibilità di mantenersi ed essere autonoma. È quindi più che mai indispensabile tenere alta l’attenzione su questi abusi affrontando gli aspetti culturali ed educativi necessari per eliminare, ma anche per prevenire, questa ennesima piaga della nostra società garantendo a tutti una vita davvero libera da sopraffazioni e costrizioni”.