Genova, il prefetto Franceschelli sulla rinascita del centro storico: "Non passa solo dalle divise, ma chi ci vive"

di Redazione

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Dopo l'omicidio di Javier Miranda Romero si cercano soluzioni per riqualificare il cuore della Superba: luce, pulizia ed educazione gli strumenti per ripartire

Genova, il prefetto Franceschelli sulla rinascita del centro storico: "Non passa solo dalle divise, ma chi ci vive"

Una riqualificazione a 360 gradi. Il prefetto Renato Franceschelli, dopo l'omicidio di Javier Miranda Romero, il 41enne peruviano ucciso da una freccia scoccata dal 63enne Evaristo Scalco in Vico Mele negli scorsi giorni, è oggi intervenuto dopo il comitato per l'ordine e la sicurezza, sottolineando come la rinascita del centro storico genovese non debba passare solo dalle divise ma anche dai negozi, da chi lo frequenta, da chi ci lavora e ci vive, dalla luce, dalla pulizia. 

"Il centro storico lo teniamo monitorato non da ora ma da anni e c'è uno sforzo imponente, per esempio con le divisioni in zone nelle quali si alternano le forze di polizia. Una attenzione che ho visto in poche altre città d'Italia. Il modello è vincente e con quello si continua a lavorare". Queste le parole di Franceschelli, che vuole anche continuare a dedicare la maggior attenzione possibile, chiedendo collaborazioni a tutti come fatto con il rettore, che può dare una mano per rendere vivibili quelle zone, accettando la richiesta di tenere aperti i portoni dell'università.

Il prefetto è convinto che tutto questo si possa fare anche con la collaborazione dei comitati e dei residenti, con la consapevolezza di tutti che queste cose non si fanno a spot ma con una sostenibilità nel tempo e quindi si devono mettere in cantiere operazioni che anche se nell'immediato possono avere minore impatto e visibilità porteranno risultati nel medio e lungo termine. Franceschelli ha concluso enunciando la sua ricetta: " I centri storici non vissuti sono preda di illeciti. Il centro storico deve essere vissuto con educazione, non solo per i bicchierini. Se non si vive, non si illumina, se facciamo chiudere i negozi diventa un posto meno bello e dove si vive male"