Ferrovie dello Stato, l'ad Battisti: "Pronti 20 miliardi di investimenti sulle infrastrutture"

di Marco Innocenti

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"Procedure di approvazione più rapida di opere strategiche per il paese"

Ferrovie dello Stato, l'ad Battisti: "Pronti 20 miliardi di investimenti sulle infrastrutture"

“Dobbiamo porre subito le basi per ripartire quando potremo allentare i vincoli di oggi, sfruttando queste settimane di rallentamento per rivedere tutti i progetti anche sotto il profilo del rischio sanitario”. A dirlo è Gianfranco Battisti, ad del gruppo Ferrovie dello Stato in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore sui progetti per il futuro del Gruppo Fs, mostrandosi consapevole di avere davanti "un cambiamento radicale dei modelli della mobilità che negli ultimi anni aveva premiato il treno e ora tornerà a favorire l’auto".

Come fare? “Con la collaborazione del governo – spiega Battisti – noi pensiamo di accelerare i nostri investimenti, favorire il rilancio dell’economia italiana e salvare il lavoro”. Più in dettaglio, l’Ad pensa a “un’approvazione rapidissima, per legge, degli aggiornamenti dei contratti di programma di Rfi e Anas che consentirà di accelerare opere per 58 miliardi entro il 2023, alla nomina degli amministratori delegati delle due società Gentile e Simonini a commissari straordinari pro tempore, che garantirà una procedura di approvazione più veloce per una quindicina di opere sul modello della Napoli-Bari e all’avvio con procedura accelerata e digitalizzata di un totale di gare entro la fine del 2020 per 14,5 miliardi di Rfi e per 6 miliardi di Anas”.

Una vision che aveva trovato conferma anche nelle parole pronunciate due giorni fa, commentando i risultati di un 2019 da record per Ferrovie dello Stato, definito dallo stesso Battisti come "il migliore della storia del gruppo". La società che gestisce i treni italiani si sta infatti preparando alla ripartenza dopo la fine dell'emergenza coronavirus, mettendo in programma un'accelerazione del piano di investimenti sulle infrastrutture del valore di circa 20 miliardi di euro, tutti già messi nero su bianco nel piano industriale. Ferrovie dello Stato, infatti, stanno già valutando quello che potrà essere il futuro della mobilità in un mondo che uscirà inevitabilmente cambiato dopo la pandemia: "Le modalità di viaggio - ha spiegato Battisti - saranno molto diverse da quelle di oggi, con innovative misure preventive dove possiamo cristallizzare nei viaggiatori il principio della sicurezza sanitaria nei viaggi, dopo una esperienza pandemica di questo tipo".

Le opere che Battisti ha citato sono: il terzo lotto della Napoli-Bari da 1,8 miliardi con il raddoppio delle tratte Irpinia-Orsara e Orsara-Bovino; il primo lotto sull’itinerario del Brennero Fortezza-Ponte Gardena da 1,1 miliardi; la tratta Giampilieri-Fiumefreddo sull’itinerario Messina-Catania (1,6 miliardi); il raddoppio della Termoli Ripalta sull’Adriatica da 500 milioni; il collegamento veloce con l’Aeroporto Marco Polo di Venezia da 30o milioni. A queste andrebbe aggiunto lo sforzo di accelerazione che Fs farà anche sui cantieri già aperti: grandi opere come terzo valico e nodo di Genova (valore complessivo 6,85 miliardi) e Alta velocità Brescia-Padova.