Crociere, nel 2023 si torna al pre-covid con il 'plus' della sostenibilità

di Edoardo Cozza

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Nel prossimo anno si sfiorerà il numero di passeggeri nel 2019 e le compagnie sono sempre più impegnate nello sforzo delle emissioni zero

Crociere, nel 2023 si torna al pre-covid con il 'plus' della sostenibilità

Le crociere tornano ad una normalità post pandemica completamente tinte di verde. Il calo legato al Covid è infatti ormai definitivamente superato e nel 2023 si raggiungeranno 12,7 milioni di passeggeri movimentati in Italia e 48,6 milioni nell’area euromediterranea, tornando così ai livelli del 2019, quando si arrivò rispettivamente a 12,3 e 53,3 milioni. Questi i dati presentati durante il CLIA European Summit – il primo summit della crocieristica in corso a Genova dal 14 al 16 giugno con 300 rappresentanti del gotha dell’industria crocieristica, politici e istituzioni italiane e straniere – emersi da una ricerca di Risposte Turismo.

“Stiamo guidando la ripresa del turismo in Europa e lo stiamo facendo con un approccio totalmente legato alla sostenibilità, collaborando con le nostre destinazioni affinché i flussi siano il meno impattanti possibile. Inoltre, la nostra industria può e deve essere protagonista della transizione green” ha detto Marie-Caroline Laurent, Direttrice Generale CLIA Europa. “Nei prossimi cinque anni il 93% delle navi da crociera saranno costruite in Europa, un totale di 78 nuove imbarcazioni che rappresentano investimenti di circa 47 miliardi di euro nei cantieri europei, una ricaduta economica superiore a 200 miliardi sull’economia continentale. Una cifra considerevole, che guarda alla decarbonizzazione visto che una nave su cinque sarà alimentata a LNG. Inoltre – aggiunge Laurent – due su tre saranno dotate di sistema di elettrificazione a terra entro il 2027. Purtroppo, però, al momento solo terminal crociere in tutta Europa dispongono di questa tecnologia. Per questo chiediamo ai governi di investire maggiormente in infrastrutture che definirei abilitanti la sostenibilità, nello sviluppo di carburanti alternativi e anche di un quadro regolatorio più chiaro e coerente”.

Le compagnie aderenti a CLIA, più del 90% della flotta mondiale, sono già impegnate perché l’intero settore delle crociere sia a emissioni a zero a partire dal 2050. Le nuove navi e quelle in costruzione dispongono infatti di tecnologie all’avanguardia dal punto di vista ambientale. Nei prossimi sei anni saranno varate ben 24 navi da crociera alimentate a GNL. Già oggi l’81% delle navi è dotato sarà dotato dei più avanzati sistemi di bordo per il trattamento delle acque e dei gas di scarico. Il 100% dei rifiuti generati a bordo viene riutilizzato o riconvertito in energia, percentuali ben più alte che a terra. Entro 15 anni tutte la flotta CLIA sarà alimentata a gas naturale liquefatto, che produce zero emissioni di zolfo, l’85% in meno di ossido di azoto, quasi il 100% in meno di emissioni di particolato, fino a un 20% in meno di gas serra. Inoltre, le navi che funzionano oggi con il Gnl tradizionale saranno immediatamente pronte per il Gnl sintetico rinnovabile.

“Nel 2019 l’impatto economico del nostro del settore in Europa era di quasi 58 miliardi di euro e garantiva circa 400 mila posti di lavoro. Contiamo di tornare a quei livelli già nel 2023. Rappresentiamo il motore di sviluppo dell’intera economia marittima europea. E siamo la spina dorsale per la futura crescita delle sue competenze in materia” ha aggiunto Francesco Galietti, Direttore CLIA Italia. “inoltre la ripartenza post Covid è green e noi ci stiamo reinventando dopo questa pandemia, ma siamo convinti che l’economia del futuro sarà obbligatoriamente improntata alla transizione ecologica e che il turismo debba essere sempre più sostenibile. Ci stiamo impegnando e dobbiamo farlo tutti insieme, anche per permettere ai viaggiatori di scoprire meravigliose destinazioni costiere in modo ecofriendly”.

“Per questa prima edizione del nuovo evento europeo di CLIA abbiamo realizzato un nuovo studio sullo stato dell’arte e sul prossimo futuro della crocieristica in Europa e Mediterraneo. Studio dal quale emerge, ad esempio, come il 2022 dovrebbe chiudersi con oltre 38 milioni di movimenti passeggeri nei porti dell’area. Le prospettive sul 2023 sono molto buone, con un traffico che dovrebbe avvicinarsi moltissimo ai volumi del 2019, e questo grazie al costante impegno di compagnie e porti, ma sarà fondamentale, per confermare le previsioni, che tutti gli operatori diano il proprio contributo ad una nuova traiettoria di crescita del comparto, su basi solide e sostenibili”. Cosi Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza.