A Genova il convegno "Greening the Visual": una tre giorni di incontri per comprendere il valore della natura e del rapporto con l'ambiente

di Lorenzo Aluigi

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Il sindaco Bucci: "Considero la geografia una delle materie che meglio ci insegna a capire il mondo e di conseguenza a prendere le giuste decisioni"

A Genova il convegno "Greening the Visual": una tre giorni di incontri per comprendere il valore della natura e del rapporto con l'ambiente

Che valore ha la natura? E che significato diamo al nostro rapporto con l’ambiente, quando ci dichiariamo ambientalisti? A queste domande si è prefisso di rispondere il progetto di ricerca “Greening the visual: an environmental atlas of Italian landscapes” presentato durante un convegno internazionale in svolgimento da oggi a sabato 13 maggio. 

L’evento, realizzato in collaborazione con Comune e Università di Genova, è inserito nel programma del Festival dello Sviluppo Sostenibile (AsviS) e vanta il patrocinio dell’Associazione dei Geografi Italiani (AGeI), della Società Geografica Italiana (SGI) e dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG).
 
L'appuntamento inaugurale, ospitato nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi e moderato da Ornella D’Alessio, è stato aperto dal sindaco Marco Bucci: «Siamo orgogliosi di accogliere a Genova questo convegno internazionale, una prestigiosa opportunità di confronto - dichiara il sindaco Marco Bucci -. Il progetto presentato oggi dimostra come la geografia non si limiti alla lettura delle mappe, ma affronti temi attuali che spaziano dal cambiamento climatico alle guerre. Considero la geografia una delle materie che meglio ci insegna a capire il mondo e di conseguenza a prendere le giuste decisioni. Tre giorni di confronto e riflessione che, sono certo, porteranno idee e azioni importanti sulle tematiche ambientali del nostro Paese».
 
Tra i vari relatori che hanno portato i loro contributi durante la prima mattinata di lavori sono intervenuti il rettore dell’Università di Genova Federico Delfino e il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice; con loro l’ideatrice, coordinatrice del progetto e presidente dell’Associazione Geografi Italiani Elena dell’Agnese, Valentina Anzoise dell’Università Milano-Bicocca, Alfonso Pecoraro Scanio della Fondazione Univerde, lo scrittore Mario Buticchi e il direttore scientifico AsviS Enrico Giovannini.  
 
«Questo progetto ha un titolo evocativo: “Guardiamo da una prospettiva verde” – ha affermato il rettore dell’Università di Genova Federico Delfino –. È un tema che non riguarda solo i contesti rurali ed extraurbani ma anche le città. La prospettiva della sostenibilità dà anche maggiore inclusione sociale e potenzialità di sviluppo economico. Credo che per atenei ed enti di ricerca gli studi di approfondimento su come mutano il paesaggio e la percezione degli ambiti che connotano la sostenibilità siano doverosi, anche nel ruolo di supporto alle istituzioni nelle scelte. L’atlante dei paesaggi italiani, di cui ora si presentano i risultati e un modo per promuovere il nostro Paese».
 
Affrontando i temi della ricerca Elena dell’Agnese ha sottolineato: «Per proseguire nel percorso verso la sostenibilità è importante cercare di capire come ci poniamo nei confronti dell’ambiente, che importanza gli attribuiamo, cosa troviamo rilevante, bello o problematico e agire di conseguenza. La Geografia c’è e si muove per aiutarci a muoverci in questa direzione».
 
Al convegno internazionale partecipano studiosi e specialisti provenienti da vari atenei italiani e dalle Università di Ginevra, Nottingham e Perpignan. Si tratta di un grande lavoro aperto e in crescita, a cui tutti possono contribuire. Un progetto costruito grazie a tre anni di studi e di ricerche, venti archivi consultati e coinvolti, molteplici pubblicazioni open source (liberamente scaricabili dal sito greenatlas.cloud). Sono duecentocinquanta i punti evidenziati nel Green Atlas, l’atlante online realizzato con materiali analogici, audiovisuali, digitali, fotografici e in pellicola.
 
Oltre a fare ricerca sulle rappresentazioni del paesaggio italiano in una prospettiva storica, il progetto ha finanziato la realizzazione di nove produzioni filmiche-documentarie di circa quaranta minuti ciascuna (sintesi di oltre sessanta ore di girato), con geografi attivati per raccogliere dati, approfondimenti, brevi narrazioni e interviste ad oltre duecento persone nel corso di venti missioni esplorative sul territorio nazionale. Il lavoro, a cui hanno partecipato venticinque tra ricercatrici e ricercatori, è nato con lo scopo di indagare e analizzare il discorso sull’ambiente veicolato dalla rappresentazione dei paesaggi italiani nella cultura visuale, sia in una prospettiva storica sia nelle pratiche visive contemporanee. A lanciarlo sono state le Università di Milano-Bicocca, Milano Iulm e Roma Tor Vergata.