Vaccino anticovid, il futuro è senz'ago: basterà un semplice cerotto sulla pelle

di Marco Innocenti

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Il 10% della popolazione mondiale ha la belonefobia o paura degli aghi: per loro la speranza arriva da uno studio dell'Università del Queensland

Vaccino anticovid, il futuro è senz'ago: basterà un semplice cerotto sulla pelle

In tutto il mondo, si calcola che il 10% della popolazione soffra di belonefobia. Altro non è che la paura, anzi, una vera e propria fobia degli aghi. Ad oggi, però, l'unica via per ricevere il vaccino è quella, non ce ne sono altre, ma in futuro anche questo potrebbe cambiare. Secondo uno studio condotto dall'Università del Queensland e pubblicato sulla rivista Science Advances dal titolo "Protezione completa con un vaccino spike SARS-CoV-2 somministrato con cerotto cutaneo monodose", infatti, sarà possibile inoculare il vaccino anche attraverso l'uso di un semplice cerotto cutaneo

Al momento, la sperimentazione viene condotta utilizzando il siero Hexapro messo a punto dall'Università del Texas, un "candidato vaccino" ancora in fase di sperimentazione come soluzione iniettabile ma i risultati, anche attraverso l'utilizzo del cerotto vengono definiti "fantastici" dal responsabile del progetto, David Muller, ricercatore senior di Chimica e Bioscienze molecolari, Università del Queensland. La scelta dei ricercatori è ricaduta sul siero Hexapro perché - dicono - "è più stabile al calore e più economico da realizzare rispetto ai vaccini già in commercio".

Il cerotto viene applicato sulla pelle del paziente all'altezza della spalla con un semplice stantuffo, è piccolissimo (appena 7 millimetri di diametro) ed ha, nella parte inferiore, migliaia di microscopici puntini rivestiti di vaccino che, a contatto con la pelle, rilasciano la soluzione che filtra sotto cute. Nessun foro e quindi anche nessun dolore, per una tecnologia che viene già utilizzata in medicina per altre patologie.

Anche se questa rivoluzione non arriverà presto visto che deve ancora superare varie fasi di sperimentazione, gli scenari che si aprono sono molteplici. Basti pensare alla facilità di stoccaggio dei cerotti rispetto ai vaccini attualmente disponibili, sia nel trasporto che nella conservazione visto che i vaccini odierni devono essere conservati a bassa temperatura, cosa molto complicata nelle zone più povere del pianeta, dove magari non si ha accesso all'energia elettrica.

Per non parlare poi della possibilità di consegnare direttamente a casa dei pazienti i cerotti, anche per posta, puntando all'autosomministrazione e risolvendo in un colpo solo problemi come la carenza di siringhe o quella di personale medico abilitato alla vaccinazione.