Shipping Transport & Intermodal Forum: il viceministro Edoardo Rixi: "Infrastrutture? Ci vorranno dieci anni per metterle a posto"

di Redazione

"A livello geopolitico il mare è mosso, bisogna quindi tenere la rotta in maniera salda e soprattutto avere obiettivi precisi. Credo che negli ultimi 20 anni ci sia stata una trasformazione nel settore marittimo, in particolare ma non solo in tutta la catena logistica mondiale importantissimo. E noi siamo in un momento di trasformazione: lo stiamo affrontarlo, come dicevo prima, in un momento in cui sono cambiati anche alcuni fondamentali dell'economia: ad esempio il tema dell'energia fino a qualche anno fa non era un tema che si discuteva da un punto di vista dei bilanci economici delle aziende. Ma così anche il corso delle materie prime era dato come un elemento che sarebbe pian piano sceso sempre di più nell'economia globale; invece c'è stata un'inversione di tendenza assolutamente importante. - Questo l'intervento del viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi, durante la prima edizione del convegno Shipping Transport & Intermodal Forum di Rapallo.

"In questo momento quindi dobbiamo affrontare una trasformazione importante, quando i fattori economici non sono tutti favorevoli: per cui bisogna avere uno sforzo e anche un po' di fantasia per trovare di mettere insieme quelle che sono le esigenze del tessuto produttivo è quello che è la necessità di una trasformazione profonda. Tema Porto - città? Faccio un esempio su Genova: nel momento in cui noi dovremo aprire, e stiamo per aprire, cantieri importantissimi dalla Diga alla Gronda al Tunnel Subportuale, a tutta una serie di interventi anche infrastrutturali importanti da la cogenerazione a livello portuale di energia, le smart grid magari estese sui port,i a tutto una serie di trasformazioni anche industriali all'interno dei sedimi portuali che sono, nel nostro sistema italiano, all'interno di città storiche, è evidente che bisogna trovare e contemperare le esigenze di chi abita nei luoghi insieme a quelli che producono in quelle aree, altrimenti il problema, e purtroppo lo stiamo vedendo di nuovo nella città di Genova, quando ci sono ipotesi importanti di trasformazione la prima reazione è "dire di no". Ad un certo punto si dice: "sì la Gronda è bella ma il cantiere rimane aperto dieci anni": questa è la mentalità che ha bloccato per anni il Paese".

"E' necessario non fare finta che queste cose non esistano, ma affrontarle e sradicarle, dando degli elementi di compensazione e facendo in modo che le trasformazioni portinp un valore aggiunto anche a chi magari non lavora nel porto ma abita su quel territorio."