Scagni: trasferiti da Sanremo i due detenuti compagni di cella che hanno massacrato l'assassino della sorella

di Redazione

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Pagani (UIlpa): "Spostare i reclusi pericolosi non fa che traslocare il problema da un penitenziario all'altro"

Scagni: trasferiti da Sanremo i due detenuti compagni di cella che hanno massacrato l'assassino della sorella

Sono stati trasferiti in altri penitenziari italiani, dopo il processo per direttissima per  i due detenuti che nella notte tra giovedì e venerdì, nel carcere di Sanremo, hanno torturato per ore e ferito gravemente Alberto Scagni, il genovese condannato a 24 anni per l'assassinio della sorella Alice.

"La violenza sul detenuto genovese e le aggressioni alla Polizia penitenziaria - commenta Fabio Pagani, segretario Uilpa Liguria - oltre quattro al giorno quelle più gravi, si combattono con la sicurezza, la prevenzione, l’organizzazione, gli equipaggiamenti e, quando occorre, con la repressione concreta. Il mero trasferimento dei detenuti facinorosi, per quanto a volte necessario proprio per la mancanza di tutto quanto anzidetto, non solo non è risolutivo, spostando il problema da una parte all'altra, ma aggrava il già insostenibile carico di lavoro del Corpo di polizia penitenziaria che deve operare le traduzioni, finendo per ripercuotersi proprio sui livelli di sicurezza e così alimentando un circolo vizioso”.

“Le carceri, la Polizia penitenziaria, i detenuti che vogliono scontare la pena aderendo ai percorsi di risocializzazione e quanti sono in attesa di giudizio, magari da innocenti, non hanno bisogno di minestra riscaldata, ma, banalmente, solo di funzionalità nell’alveo del dettato della Carta costituzionale.. Se davvero si vogliono risollevare le sorti dell’esecuzione penale e, particolarmente, di quella inframuraria, il Governo prenda compiutamente atto della perdurante emergenza e vari un decreto carceri - conclude Pagani - che consenta assunzioni straordinarie e con procedure accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di 18mila unità, il deflazionamento della densità detentiva, il potenziamento degli equipaggiamenti, delle strutture e delle infrastrutture e, parallelamente, lavori a riforme complessive".