Riforme, il ministro Zangrillo a Telenord: "Il posto fisso di Checco Zalone un'idea superata, voglio una P.A. dinamica nel segno del merito"

di Stefano Rissetto

"Non è più l'epoca di un posto di lavoro per tutta la vita, dobbiamo accettare la logica del turnover e di fare esperienze in settori diversi"

Ospite della rassegna stampa quotidiana di Telenord, il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ribadisce l'obbligo di una svolta culturale nel settore di competenza: "Trovo irrinunciabile la necessità di introdurre la categoria del merito. A breve perderemo 600mila persone nella P.A., dovremo sostituirle ma il turnover deve essere qualitativo ancor prima che quantitativo. Dobbiamo essere attrattivi per le nuove generazioni. Io combatto l'idea della pubblica amministrazione che si esprime secondo la logica del posto fisso, è una narrazione che condanna il settore a essere di serie B. Voglio una P.A. capace di attrarre, offrire formazione e premiare. Porto avanti la questione del merito perché questo è l'unico vero ascensore sociale. Oggi nella P.A. si gestiscono le persone valutandole senza differenziazioni e questa non può essere la logica di un posto in cui è bello lavorare.

"Dobbiamo rompere schemi consolidati, è una via obbligata. L'immagine della P.A. come quella del posto fisso alla Checco Zalone (nel film "Quo Vado", N.d.R.) è un'immagine che ancora esiste, ma esiste anche e soprattutto la realtà di un mondo che sta cambiando a rapidità straordinaria, le nuove generazioni non si accontentano più del posto fisso, ci chiedono retribuzione, opportunità, possibilità di carriera e vita. Sono tanti gli elementi che concorrono a rendere un luogo di lavoro attrattivo. Io nei prossimi anni devo inserire 7/800mila persone e queste persone devono avere conmpetenze adeguate e capacità di cambiare e di continuare a formarsi, comprendere senso di urgenza: tutto questo non evoca il posto fisso ma un luogo di lavoro dinamico, per poter fare esperienza seducente. Non è più l'epoca di un posto di lavoro per tutta la vita, dobbiamo accettare la logica del turnover e di fare esperienze in settori diversi".