Politica, Patuanelli (M5S) a Telenord: "Renzi voleva governare con noi già a primavera '19 e pensava a fare un suo partito del 10%"

di Stefano Rissetto

"Finissimo analista ma si sopravvaluta, infatti vale l'1%. Attratto dalla gestione del potere, senza pandemia avrebbe fatto cadere Conte molto prima"

Ospite della rassegna stampa quotidiana di Telenord, il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli analizza il tema delle alleanze con il centrosinistra e la figura di Matteo Renzi. "Credo che Renzi sia cambiato - dice l'ex ministro, all'Industria nel Conte II e all'Agricoltura nell'esecutivo Draghi - da prima a dopo l'arrivo alla segreteria del Pd e che si sia fatto abbagliare dal potere. Io ricordo il Renzi rottamatore, ostile a sprechi e privilegi, deciso a porre il limite dei due mandati, oggi rinnegato".

"Il Renzi che volle far nascere il Conte II - sostiene Patuanelli - è un Renzi che già cercava di guardare a quella fase di tornaconto personale".

Quindi, un aneddoto inedito: "Lo racconto qui e per la prima volta. Era il marzo 2019, quindi noi M5S eravamo ancora al governo con la Lega, lo incontrai in Senato e mi disse 'Guarda che questa legislatura la finiamo insieme perché Salvini staccherà la spina avendo sondaggi alti, io mi farò un mio partito che varrà il 10%'. Riconosco che Renzi abbia una grandissima capacità di analisi politica, ma ha l'incapacità di leggere se stesso: il suo partito non vale il 10% ma l'1%, 1,5%. E' una persona che ha nella gestione del potere l'unica consacrazione, infatti subì a malincuore la conferma di Conte alla presidenza del Consiglio e credo che se non fosse esplosa la pandemia, con tutto quel che l'emergenza avrebbe comportato, Renzi avrebbe fatto cadere Conte molto prima".