Orientamenti 2023, Urbano Cairo: "In tre anni 200 episodi arbitrali sfavorevoli al Torino. L'editoria cambia ma al centro rimane la credibilità"

di Gaia Cifone

Il presidente del Torino e di Rcs Mediagroup tra i testimonial del Festival a Genova: "Ai giovani dico: non accontentatevi"

Tra i principali testimonial della prima giornata del Festival Orientamenti 2023 anche l'editore e presidente del Torino Football Club e di Rcs Mediagroup Urbano Cairo. A margine dell'incontro con gli studenti, ha fatto il punto sullo stato dell'editoria in Italia. "È in un momento sicuramente di trasformazione. Non è più l'editoria di un tempo in cui avevi soltanto il giornale di carta ma oggi quel brand, come per esempio il Corriere della Sera, è declinato anche online e sui social come Facebook, Instagram, TikTok e X - ha spiegato Cairo -. È un momento in cui c'è una trasformazione notevole. E noi dobbiamo adattarci a quello che è un mondo che è molto cambiato. Però credo che la cosa fondamentale sia che alla gente interessa sempre informarsi, anzi oggi ancora di più e quindi dobbiamo essere bravi a dare tutte le informazioni e a essere autonomi e credibili - ha sottolineato Cairo - perché la gente va dove capisce che c'è credibilità, che c'è autonomia e oggettività"

C'è spazio anche per uno sfogo del presidente Cairo sugli arbitraggi in Serie A:"Gli arbitri? Siamo stati penalizzati in maniera incredibile. Ho visto una statistica che dice che negli ultimi tre campionati abbiamo avuto 200 eventi sfavorevoli contro 50 favorevoli. E negli episodi sfavorevoli hai rigori che non ti hanno dato, rigori che hanno dato e che non c'erano o gol convalidati che non erano buoni, quindi delle cose che ti fanno perdere le partite. Diciamo che sono 7-8 punti a campionato che tu perdi e se li avessi potresti fare certamente di più. L'anno scorso - ha ricordato Cairo - ce ne mancavano tre per andare in Europa"

"Il mio sogno quando ero un ragazzino - ha detto Cairo parlando ai ragazzi dal palco - era di diventare un'ala destra di Serie A. Poi non ce l'ho fatta. Vabbè, però ho fatto altre cose: sono diventato presidente del Torino. E comunque il mio sogno era quello di fare l'imprenditore, di fare qualcosa di mio e di fare qualcosa nel mondo dell'editoria come sono riuscito a fare. E per questo sono contento".

Cairo ha raccontato il percorso che l'ha portato a diventare tra le altre cose uno dei più importanti editori italiani con interessi che spaziano dai giornali alle televisioni sino al web, oltre all'avventura calcistica con il Torino di cui da 18 anni è proprietario e presidente. "L'importante nella vita non è accontentarsi ma è quello di cercare di darsi sempre nuovi obiettivi e nuove sfide. Io cerco di fare questo - ha aggiunto Cairo -. Ho trasformato il mio ruolo da attaccante sul campo di calcio in attaccante della comunicazione, perché in effetti abbiamo scalato la Rcs che non era una cosa facile né banale, considerando chi erano gli azionisti e poi abbiamo fatto insieme buone cose con La7 che sta facendo davvero molto, molto bene. Ho lanciato giornali da zero - ha ricordato -, tanti giornali nuovi che hanno avuto molto successo. Quando lanciai Di Più il mio giornale vendeva 800mila copie a settimana. Senza dimenticare naturalmente il lavoro nella pubblicità".