Genova, maxi sequestro di coca in porto. Cinque arresti, il basista è un portuale

di Michele Varì

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Il marittimo, già in galera per un'altra indagine, indicava le date di arrivo delle navi e prelevava lo stupefacente

Genova, maxi sequestro di coca in porto. Cinque arresti, il basista è un portuale

I finanzieri del comando provinciale di Genova hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare in carcere al termine di un’operazione, denominata “Chiamata”, finalizzata al contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa ha consentito di svelare l’importazione 125 kg di cocaina dal Sudamerica, destinati alla piazza genovese, ma mai arrivata a Genova. Cinque trafficanti sono stati raggiunti dall'ordinanza, un sesto, un colombiano, invece è riuscito a fuggire ed è ricercato.

Il principale indagato, Marco Maffini, 52 anni, un fruttivendolo di via Montevideo, ad Albaro, a capo di un’organizzazione strutturata, direttamente in contatto con i fornitori colombiani (al riguardo, è stato monitorato anche un suo viaggio nel paese latino-americano) e con soggetti contigui ad ambienti di criminalità organizzata, committenti e finanziatori delle importazioni illecite, si è avvalso della collaborazione di un portuale del capoluogo ligure.

Fulcro dell'indagine è proprio il marittimo raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di Massimo Rocca, dipendente della Culmv già arrestato con due spacciatori albanesi il 2 novembre dell'anno scorso durante un'operazione anti droga che aveva permesso di sequestrare 75 kg di coca a bordo della nave portacontainer Carolina Star proveniente dal Cile. Rocca è già stato condannato a 8 anni e 4 mesi in secondo grado ed è rinchiuso nel carcere di Sanremo.

Il portuale, a detta degli inquirenti, informava gli spacciatori delle date e dei luoghi esatti di arrivo delle navi porta container e provvedeva allo scarico dello stupefacente, da consegnare ai destinatari.
Le indagini, coordinata dal sostituto procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia Federico Manotti, sono state condotte attraverso il ricorso ad intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione e pedinamento, nonché con l’ausilio di un agente sotto copertura, e hanno permesso, in particolare, di documentare l’acquisto di 125 kg di cocaina, trasportati su una nave proveniente dal Sudamerica con il metodo del rip-off e destinati al porto di Genova. Droga però poi mai spedita proprio per l'arresto di Rocca che stava gestendo due impotanzioni di cocaina nello stesso periodo.

Gli altri destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi sono i due genovesi, Giuseppe Mirko Briguglio, 45 anni, Alberto Pistoia, 46enne e un ecuadoriano, Alberto Vincente Wan Briones, 46 anni. Il sesto trafficante che doveva essere raggiunto dall'ordinanza di custodia è un colombiano, Jhon Jairo Ramirez, anch'egli 46 anni, come gli altri con precedenti specifici per reati di stupefacenti.

Intercettendo i trafficanti di droga emerge poi che ancora oggi il porto preferito per importare cocaina dal Sudamerica non è quello di Genova ma rimane ancora lo scalo di Gioia Tauro, in Calabria.