Liguria, sanità, Natale (Pd): "Cittadini costretti a prestiti per pagare visite, Toti non racconti una realtà che non esiste"

di Redazione

1 min, 33 sec

"Oltre il 5 per cento dei liguri che chiedono dei prestiti lo fa perché è costretto a indebitarsi per curarsi"

Liguria, sanità, Natale (Pd): "Cittadini costretti a prestiti per pagare visite, Toti non racconti una realtà che non esiste"

Il Pd critica la rappresentazione del sistema sanitario della Liguria dato dal presidente Toti: “Sapere che oltre il 5 per cento dei liguri che chiedono dei prestiti lo fa perché è costretto per curarsi è la risposta plastica e reale, e non partitica, come Toti invece vorrebbe far credere, a tutte le favole del Presidente sulla Regione con la sanità migliore d’Italia. La realtà - sostiene Davide Natale (nella foto), segretario regionale del Pd - è che la Liguria è la regione con la sanità peggiore del Nord, ma anche di Toscana ed Emilia Romagna. Questo dato fa il paio con i centomila liguri che rinunciano a curarsi e che per le condizioni economiche in cui versano non possono neanche permettersi un prestito. Siamo nel baratro di una sanità che sta in piedi solo grazie all’impegno, all’abnegazione e al sacrificio di professionisti e personale sanitario ai quali non viene neanche riconosciuta una retribuzione pari a quella di colleghi che lavorano in regioni vicine".

"La minore offerta di prestazioni sanitarie - aggiunge Natale - costringe i cittadini, in maniera drammatica, a indebitarsi non per la propria famiglia o il proprio futuro, ma per quanto la costituzione riconosce come un diritto, il diritto di curarsi in maniera gratuita. I liguri così sono costretti a decurtare una parte del proprio reddito per supplire a servizi che pagano già con le tasse. Una situazione intollerabile che deve assolutamente cambiare e che sarà nostro primo impegno: dalla garanzia dei servizi all’assunzione di personale, alle strutture ospedaliere che da troppo tempo sono annunciate, ma non arrivano mai oltre la prima pietra".

""Se Toti la smettesse - conclude - di raccontare una realtà che non esiste ma prendesse coscienza di questi dati alla fine farebbe un servizio migliore alla propria Regione, intervenendo seriamente lì dove c’è bisogno e con misure adeguate. Quello che ad oggi non riesce proprio a fare”.