La Spezia: lotta all'antisemitismo, installate 13 nuove pietre d'inciampo

di Redazione

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Dedicate a cittadini spezzini che furono assassinati nei campi di sterminio nazisti

La Spezia: lotta all'antisemitismo, installate 13 nuove pietre d'inciampo

La Spezia dedica 13 pietre d'inciampo ad altrettanti cittadini che persero la vita nei campi di concentramento nazisti. Si tratta di Fernando Beconcini, Agostino Virdis, Giotto Peschiera, Vitruvio Ricciardi, Elvira Finzi, Dario Derchi, Umberto Alfonso Righetti, Alfredo Paganini e Amelia Giardini Paganini. Commercianti, operai, ferrovieri e semplici cittadini, accusati di cooperare con i partigiani o, come nel caso di Elvira Finzi, condannati perché di religione ebraica.

"Un'iniziativa per permettere a chiunque di fermarsi e riflettere sulle atrocità del passato, perché la nostra libertà e democrazia non vengano mai date per scontate", ha detto il sindaco Pierluigi Peracchini durante la cerimonia che ha riguardato il centro storico e il quartiere di Migliarina, oggetto di un rastrellamento nel 1944.

Quattro pietre d'inciampo, installate di fronte alla sede della vecchia questura, portano invece i nomi di altrettanti poliziotti internati nel campo di concentramento di Mauthausen. Si tratta di Ludovico Vigilante, Nicola Amodio, Annibale Tonelli e Domenico Tosetti che, in servizio in città all'indomani dell'8 settembre 1943, furono catturati e deportati perché sospettati di collaborare con il Comitato di Liberazione Nazionale, fornendo documenti per avviare alla clandestinità ebrei e antifascisti. Di loro, solo Tosetti sopravviverà all'internamento, per morire però dopo pochi anni dal ritorno in Italia a causa delle conseguenze della prigionia.