La confusione mentale del M5s

di Paolo Lingua

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La confusione mentale del M5s

Per la verità, molti osservatori ritenevano che all’interno del M5s non sarebbero mancati i contrasti, ma nessuno supponeva la corsa al suicidio che è, di fatto, in atto. Quale potrebbe essere il “pensiero” di Beppe Grillo? Ritenere di essere l’unico possibile salvatore del movimento? Oppure pensare rimettere insieme il vecchio progetto contro tutto e contro tutti, magari con l’obiettivo di cercare di far saltare il governo di Mario Draghi, troppo lontano dal progetto iniziale distruttivo del movimento? O, alla fin dei conti, Grillo è convinto che per la sua creatura sia ormai una storia finita e che quindi l’unica soluzione sia puntare al caos fine a se stesso e a una sorta di deflagrazione? Giuseppe Conte è certamente stato travolto  dalla violenta reazione dell‘Elevato, anche per la pesantezza delle espressioni impiegate dal Fondatore, nonché dall’annunciato recupero del ruolo di Casaleggio e della Fondazione Rousseau, dopo che il rapporto sembrava ormai definito in un divorzio. Grillo potrà usare tutti i termini violenti che desidera per giudicare l’organizzazione tradizionale della politica, ma, a questo punto, la logica e il sistema della Prima Repubblica appare un modello assoluto di logica e di capacità di assestamento, anche in chiave di opportunismo. Meglio il cinismo intelligente della pazzia fine a se stessa.

Adesso bisognerà capire, e certamente non né semplice né facile, come si muoveranno gli iscritti e i quadri. Conte, anche se lo nega, darà vita a un raggruppamento che, nei prossimi mesi in vita delle elezioni politiche, potrebbe fondersi o federarsi con il Pd e allearsi con i partitini della sinistra? Magari facendo timide prove o prudenti approcci in occasione delle prossime elezioni amministrative? Conte, per quel che riguarda la sua mentalità e la sua esperienza, sembrerebbe attratto da gestioni “normali”, ma è tutt’altro che chiaro se poi voglia davvero impegnarsi in prima persona nella formazione d’un movimento attorno alla sua persona. Anche perché quelli che abbiamo definito tante volte in passato come “grillini” hanno cominciato da molto tempo a dividersi e a uscire dalla struttura iniziale di Grillo. E anche in questo contesto stanno già emergendo, a Roma come nelle regioni, accenni di secessione, ma non del tutto chiari, Inoltre non si comprende quale potrà essere l’atteggiamento di quella parte del movimento da tempo in crisi e di fatto ormai al di fuori, come quelli vicini a Di Battista e ad altri separatisti.

Ma ci sono gli strumenti organizzativi e soprattutto i mezzi economici per dar vita a un altro partito? E, comunque, Beppe Grillo è in grado di tenere in piedi una struttura che ormai non sembra rispondere più ai criteri del momento in cui è stata “inventata”? I primi problemi pratici si ripercuoteranno a livello locale in occasione delle elezioni amministrative. Questo spiega, oltre al disappunto, il malumore diffuso in casa del Pd e della sinistra dei partitini, alcuni dei quali pensavano magari di aggregarsi al partito di Conte. In Liguria, tanto per restare ai problemi di famiglia, ci sono forti dubbi sia su Savona, dove la battaglia potrebbe farsi incerta, sia su Genova dove il centrodestra sembra decollare nettamente favorito. Ma in Liguria , patria di Beppe Grillo, nel volgere degli ultimi cinque anni, i M5s ha subito una serie continua  di  piccole perdite che, messe insieme, hanno ridimensionato in maniera netta la presenza del partito che sembra destinata ad assottigliarsi ulteriormente, mentre è cresciuto, anche per beghe storiche precedenti da sempre maldigerite, il rapporto di freddezza con il Pd. Ora bisognerà capire che cosa accadrà a livello nazionale e quali ripercussioni potrà avere sul territorio. La autentica difficoltà della potenziale componente di Beppe Grillo è legata alla ricucitura con Casaleggio, ma in particolare alla crescente popolarità di Mario Draghi la cui gestione è sempre più forte nell’opinione pubblica, ma che comporta una visione politica che è l’opposto di quella “grillina”. Ogni giorno potrebbe partorire un mostro diverso.