In Liguria parte 'Dopodomani', ecco quali saranno i lavori più richiesti

di Fabio Canessa

2 min, 16 sec

Al via l'osservatorio per mappare le esigenze delle imprese nei prossimi 5 anni

http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/04/050419-DOPODOMANI-02_36.mp4 Si chiama 'Dopodomani' il progetto pilota che si propone di mappare le esigenze delle imprese in termini di fabbisogno di figure professionali fra cinque anni. Presentato nella Camera di commercio di Genova, servirà per capire se il mercato chiederà ad esempio più ingegneri o saldatori e su questa base orientare corsi professionali e formazione universitaria, in modo da far incontrare meglio domanda e offerta di lavoro. Il progetto, lanciato dagli assessorati allo Sviluppo Economico, alla Formazione e politiche giovanili e alle Politiche del lavoro della Regione Liguria, parte da due piattaforme: FormAzioneLavoro della Regione Liguria con Alfa ed Excelsior, nata nel 1997 su iniziativa di Unioncamere e Anpal. "In Liguria intervistiamo ogni mese più di 1.200 imprese con addetti, e chiediamo loro quali figure contano di assumere nell'arco di uno, due, tre mesi, quale è stato più difficile trovare, quella che non hanno ancora trovato o quella che hanno avuto invece più facilità a rintracciare" spiega il segretario generale della Camera di commercio di Genova, Maurizio Caviglia. Da qui si partirà per 'Dopodomani', chiedendo questa volta previsioni a più lungo termine e con un focus su tre ambiti: impresa 4.0, blue economy e finanza, più il 'saper fare' manuale. "Dai nostri studi il 65% dei nostri ragazzi farà un lavoro che oggi non esiste ancora" aggiunge Caviglia che comunque scommette sulla cyber security. Per il futuro si vedrà, a oggi di sicuro mancano ad esempio saldatori di precisione su materiali innovativi, risk manager finanziari ma anche semplici elettricisti o falegnami. "Chiederemo alle aziende quali profili professionali prevedono di inserire oggi, fra un anno e fra tre e cinque. Poi faremo un tavolo dopo l'estate, dopo aver elaborato questi dati, per andare a vedere, dall'altra parte, cosa offre il versante della formazione: l'università, la scuola e la formazione professionale. Vedremo se ci sono discrepanze e chiederemo al ministro e a tutte le rappresentanze della formazione di fare qualcosa per avvicinare questi due mondi". L'assessore regionale allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti spiega già il prossimo passo del progetto "I dati ci permetteranno a livello di formazione professionale di programmare i prossimi bandi - spiega Ilaria Cavo, assessore regionale a Formazione e Politiche giovanili -. Avremo altri 8 milioni di euro sul piano giovani da stanziare e possiamo decidere in base a quello che ci dirà il mercato in quali settori farlo". Spiega l'assessore regionale alle Politiche del lavoro Gianni Berrino che "sono interessati tre assessorati perché bisogna fare un lavoro di insieme per analizzare come si svilupperà il mondo del lavoro di 5 anni in 5 anni. Penso che con questo progetto riusciremo ad avvicinare meglio domanda e offerta ma soprattutto a programmare e orientare meglio le politiche attive del lavoro verso le esigenze delle imprese".