Ilva, Mondini: "Situazione assurda, figlia di una politica anti-industriale"

di Marco Innocenti

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"Far scappare il più grande produttore d'acciaio al mondo significa rinunciare alla siderurgia"

Continua a far tremare la situazione di Ilva, dopo l'annuncio di Arcelor Mittal dell'intenzione di rescindere il contratto per l'acquisto di Ilva. "Una situazione assurda - tuona il presidente di Confindustria Genova, Giovanni Mondini - La conseguenza di una politica che possiamo definire antindustriale a tutti gli effetti. Quella di Arcelor Mittal è una presa di posizione inevitabile dopo tutto quello che è successo da un anno e mezzo a questa parte".

"Per Genoa adesso vedremo  -prosegue Mondini - Il problema maggiore riguarda Taranto e la sua area calda. E' una questione nazionale di una gravità enorme perché significa rinunciare alla siderurgia, una componente essenziale dell'economia del nostro paese. Significa perdere chi portava due miliardi e 800 milioni d'investimento e ha già speso 800 milioni in opere di caratterizzazione ambientale. Quando sento ventilare di altre cordate forse la gente non sa di cosa stiamo parlando. Qui stiamo facendo scappare il più grosso produttore di acciaio al mondo, il più grosso finanziariamente e il più solido economicamente, che ha messo miliardi di euro. Oggi invece gli si dà la possibilità di tirare il freno a mano. Io credo che siamo di fronte a uno scenario preoccupante. Per quanto riguarda Genova, io credo che lo stabilimento di Cornigliano possa anche avere una sua vita a parte ma credo anche che adesso dobbiamo restare tutti uniti perché stiamo perdendo la siderurgia in Italia e questo è un fatto grave".