Genova: una canzone diventa reato nel maxiprocesso agli anarchici

di Redazione

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Il brano "Genova era in fiore (canto anarchico per Cospito)" contiene versi stigmatizzati dal pubblico ministero

Genova: una canzone diventa reato nel maxiprocesso agli anarchici

Anche il testo di una canzone è considerato apologia di reato nell'inchiesta della procura di Torino su 36 attivisti di area anarchica: i pubblici ministeri, secondo quanto si apprende, contestano i riferimenti all'attentato subito a Genova il 7 maggio 2012 da Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare.

Il brano, intitolato 'Genova era in fiore (canto anarchico per Cospito)' è comparso su internet nelle prime settimane del 2023. Gli inquirenti ne hanno attribuito la registrazione e la diffusione a un uomo e una donna residenti nel Canavese, in Piemonte, entrambi indagati.

Il contenuto contiene versi come "Lunedì 7 maggio Genova era in fiore, nei quartieri dei ricchi cantano le pistole", o "Per ogni prigioniero a fuoco una caserma, la risposta la diamo noi, chi si fa male siete voi"; ci sono anche riferimenti all'allora ministro Cartabia e a un magistrato dell'antiterrorismo.