Genova, Tari, Piciocchi: "Aumenti non esclusi, ma è presto per parlarne"

di Redazione

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"Faremo ogni sforzo per sterilizzare qualunque ritocco che possa essere legato alle indicazioni che ha dato Arera"

Genova, Tari, Piciocchi: "Aumenti non esclusi, ma è presto per parlarne"

"Al momento mancano i dati istruttori e non sarebbe corretto dire che il Comune di Genova aumenterà la Tari ma faremo ogni sforzo per sterilizzare qualunque aumento che possa essere legato alle indicazioni che ha dato Arera". Il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi ha risposto così a un'interrogazione a risposta rapida del capogruppo Dem Simone D'Angelo oggi in consiglio comunale.

Il consigliere dem ha parlato dell'ipotesi di aumenti possibili superiori al 7% per alcuni Comuni della Città metropolitana: "Entro il 30 aprile, salvo proroghe, ogni Comune dovrà approvare il piano economico finanziario relativo alla Tari che determinerà la tariffa per i cittadini, visto che Arera ha messo nero su bianco la possibilità di un aumento massimo del 7,09% e in queste settimane Amiu, in una fase di dialogo con i Comuni della Città metropolitana, ha prospettato aumenti superiori a questa soglia, chiediamo se anche questo Comune sia interessato".

Piciocchi ha premesso che la delibera di Arera prevede "un incremento dei piani finanziari, quindi non della Tari, per un massimo del 9,6%, salvo deroghe" e che "non si tratta di nascondere i dati ma il Comune non ha ancora avuto l'asseverazione del Pef da parte della Città metropolitana, il nostro obiettivo è quello di lasciare inalterato il costo della Tari, e anche se ci fosse l'incremento secondo le indicazioni che ha dato Arera c'è l'ipotesi di tirare fuori dalla Tari una serie di costi negli spazi consentiti dalla normativa".

Il vicesindaco ha ricordato che sul costo della tassa sui rifiuti fino al 2026 peserà il piano di rientro per il dissesto finanziario tra il 2014 e il 2017. D'Angelo ha ribadito "forte preoccupazione".