Genova, minacce di morte a Balleari, candidato FdI alle Europee: "Sinistra continua a fomentare odio"

di Redazione

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Scritte evocative di Piazzale Loreto sui manifesti elettorali. Rosso: "Tutti condannino questo gesto in modo chiaro"

Genova, minacce di morte a Balleari, candidato FdI alle Europee: "Sinistra continua a fomentare odio"

Scritte spray di colore rosso con minacce di morte contro Stefano Balleari, candidato ligure di Fratelli d'Italia alle elezioni europee nel collegio Nord Ovest, sono comparse su alcuni manifesti elettorali nel centro di Genova alla vigilia del 25 aprile. Richiamano i fatti di piazzale Loreto, dove il 29 aprile 1945 vennero esposti in pubblico i corpi di Benito Mussolini, Claretta Petacci e altri gerarchi fascisti fucilati, in memoria della strage nazifascista del 10 agosto 1944 avvenuta nella stessa piazza.

Non è il primo caso di danneggiamento dei manifesti elettorali del capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale ligure e candidato alle europee, a inizio aprile su alcuni manifesti erano state vergate altre scritte contro la 'dittatura' di FdI in Europa, a cui il candidato aveva risposto sui social citando il Mahatma Gandi: "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci".

"Un gesto che lede i princìpi di libertà alla vigilia del 25 aprile". Così Balleari commenta le minacce di morte contro di lui vergate da ignoti su alcuni manifesti elettorali nel centro di Genova. "In vent'anni di politica non mi era mai capitato nulla di simile. - dichiara il capogruppo di FdI nel Consiglio regionale ligure - Non ho mai avuto nemici e cerco di essere sempre rispettoso nei confronti di tutti. Quanto accaduto, è diretta conseguenza di una narrazione distorta da parte di una certa sinistra che, in assenza di proposte e nonostante le sconfitte elettorali incassate, continua a fomentare odio. Un gesto che lede i principi di libertà alla vigilia del 25 aprile".

"Imbrattare, col favore delle tenebre, un manifesto di un candidato espressione del partito di maggioranza che governa il Paese, è un gesto vigliacco e antidemocratico. - aggiunge - Alla deriva ideologica di questi signori, i cittadini risponderanno in modo pragmatico: con la matita, in cabina elettorale, l'8 e il 9 giugno".

Oltre al diretto interessato, commenta anche Matteo Rosso, deputato e coordinatore regionale FdI: “Esprimo una viva e forte preoccupazione per il clima che si sta vivendo in questi giorni, sono abituato alle campagne elettorali che vedono sempre, purtroppo, la deprecabile vandalizzazione di manifesti elettorali, ma le minacce di morte, dovrebbero preoccupare chiunque ha a cuore il corretto e democratico svolgimento di una campagna elettorale”. 

"Invito i miei colleghi di maggioranza e opposizione - conclude Rosso - a condannare questo gesto in maniera forte e chiara proprio per non dare spazio a chi pensa che minacciare la vita altrui sia un atto di democrazia”.