Genova, inizia l'anno accademico. Il rettore dell'Unige Delfino: "La nostra forza è saper essere generalisti"

di Edoardo Cozza

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"Gli studenti si possono formare nella nostra università, formarsi e poi avere possibilità di lavoro nell'ambito dell'innovazione, che è un pilastro della nostra regione"

Genova, inizia l'anno accademico. Il rettore dell'Unige Delfino: "La nostra forza è saper essere generalisti"

"Oggi ci focalizziamo su innovazione e ricerca perché le università italiane hanno vissuto una stagione unica, quasi irripetibile, quella del piano nazionale di ripresa e resilienza. Abbiamo realizzato 24 progetti e ne abbiamo coordinato tre con la gestione di risorse molto significative, circa 225 milioni di euro che saranno dispiegati sul territorio ligure e italiano". Lo ha detto il rettore dell'Università di Genova Federico Delfino alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico.

"Si tratta di progetti importanti - ha aggiunto il rettore -, noi coordiniamo quello nazionale che riguarda le neuroscienze e la neurofarmacologia e, insieme a Cnr e IIT gestiamo l'eco sistema dell' innovazione ligure, che vuol dire robotica e intelligenza artificiale al servizio dei pilastri dello sviluppo economico della nostra regione, dalla portualità, alla logistica al sistema della salute".  Il rettore ha aggiunto: "Credo che il messaggio da lanciare sia quello che gli studenti si possono formare nella nostra università, formarsi e poi avere possibilità di lavoro nell'ambito dell'innovazione, che è un pilastro della nostra regione".

A Genova ci sono oggi 33.875 studenti iscritti, con un percentuale dell'8,73% di stranieri. La maggior parte, oltre 11 mila, è iscritta alla scuola di scienze sociali, seguita dal Politecnico con quasi 8 mila iscritti e dalle scienze mediche e farmaceutiche, che contano 6374 studenti. A questi si aggiungono 2470 iscritti ai corsi post laurea e circa 3 mila ad altri corsi. "Il punto di forza del nostro ateneo è quello di essere un'università generalista - ha spiega ancora Federico Delfino - che copre tutti gli ambiti di sapere, lo facciamo da tanti anni e dobbiamo continuare. Questo perché e un'esigenza sociale sentita su tutto il territorio. Credo che oggi nell'offerta formativa sia sempre più importante creare progetti interdisciplinari, ibridizzare i saperi, unire la tecnologia a cultura e arte e credo che questo sia il nostro valore aggiunto".