Genova, civette in cartapesta ai Giardini Luzzati: ecco il progetto di arte comunitaria

di Redazione

Nasce dall’idea di intendere la rigenerazione anche attraverso l’arte, la bellezza e la creatività

E' stato presentato questa mattina ai Giardini Luzzati di Genova il progetto di arte comunitaria delle “civette”: bambine e bambini, ragazze e ragazzi in questi giorni hanno lavorato insieme all’artista Giovanni Zuffi, alle educatrici e agli educatori della cooperativa sociale Il Ce.Sto alla creazione di numerose e colorate civette in cartapesta, poi posizionate lungo le piazzette e gli snodi del sestiere del Molo, in particolare in quelli attraversati dalla cosiddetta “movida”. In mattinata è stata presentata anche una grande “civetta-scultura” proprio nella piazza dei Luzzati.

Il progetto artistico collettivo, curato da Marco Montoli, nasce dall’idea di intendere la rigenerazione anche attraverso l’arte, la bellezza e la creatività. L’iniziativa, realizzata nel sestiere del Molo nell’ambito del progetto di comunità per il centro storico, rientra nella programmazione di C.R.E.S.C.O, piano di attività sostenuto dal Dipartimento per le politiche della famiglia. La volontà e l'obiettivo erano quelli di creare un simbolo-riferimento della cura e della presenza come comunità educante, attiva, attenta sul territorio. L’operazione si configura inoltre come un’azione artistica condivisa che ha a che vedere con l’idea di arte pubblica, sul e per il territorio, in dialogo con esso, agente attivo e non solo fruitore passivo. Le attività di laboratorio svolte in piazza e in strada hanno previsto una fase di lavoro nell'ambito del “Progetto Movida” con il team “Svicolati” del Ce.Sto: in questo modo sono state intercettate anche le persone che frequentano i vicoli di notte e in particolare le persone più giovani, portatrici di speranze e sogni ma anche di possibilità di benessere, socialità, aggregazione, novità.

«La civetta, creatura notturna, dotata di occhi grandi che le consentono di vedere nell’oscurità, sempre vigile su ciò che la circonda, è spesso associata all’educazione e alla pedagogia - spiegano dalla cooperativa Il Ce.Sto - non c’era animale che meglio calzasse con ciò che volevamo esprimere attraverso questo progetto di arte comunitaria».