Genova: blitz femminista alla mostra di Artemisia al Ducale, tre denunce e foglio di via

di Redazione

Una donna ha coperto con un telo nero i quadri di Agostino Tassi, pittore che violentò la Gentileschi

"Stiamo coprendo questo quadro perché non possiamo sopportare che i dipinti dello stupratore di Artemisia siano appesi accanto ai suoi. Siamo profondamente turbate dalla scelta di spettacolarizzare lo stupro. Abbiamo deciso di non danneggiare il quadro ma di oscurarlo, perché il messaggio è "non deve stare qua, non così, non in questo contesto". Lo ha detto Anna di "Bruciamo tutto", mentre collocava il telo nero sui quadri di Agostino Tassi, ospitati nella mostra allestita a palazzo Ducale Genova 'Artemisia Gentileschi, coraggio e passione'.

L'azione è iniziata alle 11.30, nella sala che ospita tre quadri di Agostino Tassi, pittore che stuprò Artemisia. L'attivista ha coperto con dei teli neri i quadri, incollandoli alla cornice e poi ha srotolato uno striscione. Contemporaneamente è stata versata vernice rossa per terra. Un compagno di protesta ha aggiunto: "Questa mostra non esplora l'opera di Artemisia in quanto artista, ma in quanto donna. Perché facciamo così fatica a dire che Artemisia era una grandissima artista, e se fosse un uomo ne parleremmo accanto a grandi maestri come Michelangelo e Raffaello?".

"Di fronte alla violenza della società - si legge in una nota del movimento - agiamo in maniera decisa e nonviolenta per ostacolare questo sistema che promuove la cultura dello stupro proprio in un contesto culturale".

L'azione è costata la denuncia per imbrattamento a carico dei tre responsabili, due uomini e una donna di età comprese tra i 25 e i 30 anni, tutti residenti in Lombardia, appartenenti a "Bruciamo tutto" emanazione femminista del movimentismo ecologista radicale e non nuovi a simili provocazioni. A carico dei tre il questore di Genova Silvia Burdese ha disposto anche il foglio di via dalla città.