Genova, arrestato per terrorismo un uomo legato ad Al Qaeda

di Redazione

Scriveva sui social di essere pronto al "martirio" e di voler combattere l'Occidente

Scriveva sui social di essere pronto al "martirio" e di voler combattere l'Occidente. E' stato così arrestato Faysal Rahman, 22 anni, operaio navalmeccanico dipendente di un'azienda subappaltante per la Fincantieri di Sestri Ponente, un cittadino del Bangladesh residente a Genova, accusato di essere associato ad Al Qaeda e della partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. L'operazione è condotta dalla DIGOS di Genova e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

L'attività investigativa della Polizia di Stato, che ha portato all'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ha avuto inizio a fine del 2021 a seguito di mirati approfondimenti investigativi nei confronti dell'indagato, residente nel capoluogo ligure, evidenziatosi per il suo attivismo in circuiti telematici di matrice jihadista riconducibili ad Al Qaeda.

Il prosieguo dell'indagine ha confermato ed aggravato l'iniziale quadro probatorio, potendosi riscontrare l'effettiva adesione dell'arrestato all'organizzazione terroristica pakistana denominata Tehrik-e Taliban Pakistan (TTP) - associata ad Al Qaeda, con l'obiettivo di rovesciare il governo pakistano per insediarvi una teocrazia islamica, e la sua disponibilità al combattimento ed al martirio.

Il quadro di sospetti, riassunto in un comunicato del procuratore capo Nicola Piacente, è corroborato dall'attività social dell'indagato. L'operaio navale arrestato per terrorismo a Genova si definiva sui propri accounts Facebook 'guerriero e soldato di Dio' e 'amante di Al-Qaeda' e aveva acquistato la bandiera dell'organizzazione terroristica di appartenenza. Gli inquirenti hanno scoperto anche che si stava auto addestrando per compiere atti di violenza o sabotaggio di servizi pubblici essenziali, acquisendo in autonomia istruzioni sull'uso di armi da fuoco, in particolare sul fucile mitragliatore denominato Ak-47 e sulle tecniche militari di combattimento.

E, ancora, "divulgava attraverso la rete internet, i social network e i servizi di messaggistica istantanea, azioni violente riconducibili ai gruppi terroristici. Aderiva al gruppo informale denominato 'il Gruppo dei 20', composto da venti persone accomunate dal sentimento di affermazione assolutista, anche con metodi violenti, dell'Islam". Secondo gli inquirenti in rete aveva anche manifestato la sua disponibilità al combattimento e al martirio creando e pubblicando un video nel quale si riprendeva mentre faceva esercizi ginnici con in sottofondo l'audio della canzone 'Soldiers of Allah' in lingua araba. Sempre sui suoi canali social è stato trovato un video in cui si riprende mentre ripete le parole di un canto apologetico del martirio in nome dell'Islam.

L'operaio arrestato a Genova per terrorismo ha appoggiato sui social anche l'attacco di Hamas del 7 ottobre contro gli israeliani. È quanto emerge dalle carte dell'inchiesta della Digos e della Dda genovesi. Il 13 ottobre, Faysal Rahaman ha pubblicato sul suo profilo facebook un post di adesione al messaggio/proclama pubblicato da Al Quaeda "Declaration of attacks on the Quran and duty to fight against the aggressor', nonché all'invito pubblicato da AQIS (acronimo per Al Quaeda in the Indian Subcontinent) 'unica via da seguire per fermare questi crimini è il jihad e il qital" (lo stato di guerra). In particolare, scrive il giudice che ha firmato l'ordinanza, "Rahman pubblicava un video dove si vedono ballare insieme musulmani ed ebrei, il filmato reca la scritta con caratteri arabi che riprende il versetto della sura Al Tawba (il pentimento), che rappresenta un monito verso una parte di musulmani indicati come gli "ipocriti" ossia coloro che sembrano credenti, ma tradiscono l'Islam". "La tempistica di tale pubblicazione da parte dell'indagato e il contenuto del video pubblicato ricalcano - continua il magistrato - il proclama con cui il 13 ottobre Al Quaeda, attraverso il canale di media di riferimento Al-Shahab, ha celebrato l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre come una "battaglia benedetta" minacciando che "l'imminente ondata di eroi islamici farà dimenticare ai sionisti e ai crociati gli orrori dell'11 settembre"". "Nel documento quaedista - si legge nell'ordinanza - viene celebrata la pianificazione ed esecuzione dell'attacco di Hamas, incitando tutta la comunità musulmana mondiale ad agire contro "i crociati, gli ebrei ed i loro alleati". In particolare Al Quaeda afferma che è dovere di ogni musulmano combattere il jihad, e che la battaglia non deve essere solo dentro la Palestina ma bensì in ogni mare, terra e cielo dove si trovano i nemici".

Tra le prime reazioni politiche, Francesca Corso, segretario provinciale della Lega, commenta: “Preoccupa molto la notizia dell’arresto a Genova di un terrorista legato ad Al Quaeda. Si tratta di un uomo che risiede e lavora nella nostra città e che sarebbe stato pronto a compiere attentati. Occorre avere tolleranza zero e cominciare a fare dei controlli a tappeto, soprattutto concentrandosi in quei centri culturali che di culturale hanno ben poco, ma spesso fungono da punto di aggregazione per potenziali terroristi. Un ringraziamento alla Digos di Genova e alla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione che con il loro lavoro hanno fermato un pericoloso jihadista”.