Genova: adolescenti prigionieri di se stessi, incontro all'Auditorium dell'Acquario

di Redazione

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Elena Conzatti e Tania Zonari, psicologhe, affrontano il tema "Hikikomori e l’isolamento giovanile, la sfida della crisalide’

Genova: adolescenti prigionieri di se stessi, incontro all'Auditorium dell'Acquario

Mercoledì 28 febbraio alle 17 all'Auditorium dell'Acquario di Genova, nell’ambito del ciclo “A fil di scienza”, gli Amici dell’Acquario propongono l’incontro “Hikikomori e l’isolamento in adolescenza: la sfida della crisalide’’ a cura di Elena Conzatti e Tania Zonari, Psicologhe Psicoterapeute CSTCS (Centro Studi per la Terapia della Coppia e del Singolo) di Genova.

Con il termine "crisalide" - stadio intermedio del ciclo di sviluppo di alcuni insetti - mutuato all'entomologia, s’intende metaforicamente riferirsi all'isolamento sociale quando questo diviene sintomatologico nel corso dell'età adolescenziale. In questa tappa del ciclo vitale umano, il giovane si trova a dover compiere un complesso processo evolutivo che si snoda a livello psichico, somatico e sociale, attraverso la realizzazione di alcuni compiti specifici: l’integrazione nella propria mente delle potenti trasformazioni corporee puberali; la separazione-individuazione dalle figure di riferimento genitoriali, che di per sé comporterà un riassetto dei reciproci equilibri nel sistema famiglia; la nascita sociale, ovvero una propria sperimentazione a livello del gruppo dei pari; la definizione valoriale, ovvero la strutturazione di un sistema di valori-guida interni, che il giovane porta con sé inserendosi, ad un livello più maturo, all’interno della società con le sue complessità ed ambiguità.

La realizzazione di questo processo porterà ad una più articolata e definita costruzione identitaria. Ma, nell'affrontare queste sfide in cui è ingaggiato su più fronti, l'adolescente prenderà atto, necessariamente e con frustrazione, dei propri limiti. L'immagine di sé, narcisisticamente molto investita durante la fase infantile, può non tollerare la vergogna del fallimento e questo può determinare un blocco, una chiusura progressiva e paralizzante dovuta alla percezione che i percorsi di crescita non siano transitabili, che le sfide siano troppo complesse e, pertanto, impossibili da affrontare. Il giovane può così decidere di fare un passo indietro ed arrestare il progetto di crescita. Il disinvestimento scolastico e relazionale può cronicizzarsi in un disinvestire nel proprio futuro.

La "crisalide", nella sua accezione metaforica di "stadio intermedio trasformativo", si irrigidisce allora in un assetto psichico permanente. Il compito del mondo adulto è quello di compiere una riflessione su quali sfide il giovane si trovi ad affrontare, sfide che sono specie-specifiche, ovvero sempre presenti in ogni epoca storica, ma anche una riflessione autocritica su quali siano le sfide collettive e globali che lascerà in eredità alle nuove generazioni e che possono essere soverchianti e quindi potenzialmente paralizzanti. Affinché la "crisalide", da simbolo di trasformazione non divenga segno di una pericolosa forma di autoreclusione, è necessario impegnare pensiero ed energie per costruire alleanze tra famiglia, contesto sociale e adolescente. Per consentirgli di riprendere creativamente il suo percorso evolutivo.

L'incontro, patrocinato e sostenuto dal Municipio 1 Centro Est, è organizzato dagli Amici dell’Acquario in collaborazione con Acquario di Genova e Costa Edutainment.