Genova: addio a Marcenaro, tra un mese un libro postumo. Boragina: "Un centro studi in suo onore"

di Redazione

"Pippo merita che i suoi libri rimangano con noi. I suoi volumi, gli archivi, i carteggi e le fotografie sono un unico compendio culturale"

"Il libro uscirà fra un mese, c'è anche un po' della sua vita, e per la biblioteca prometto davanti a voi, e lo avevo già promesso a Pippo, farò di tutto affinché questo progetto di un centro studi del 900 che raccolga più arti, la letteratura legata all'arte, la fotografia, il video, vada andare in porto". È questa la promessa che Piero Boragina, amico di una vita, ha fatto a Giuseppe Marcenaro, nel corso della cerimonia, organizzata da Asef, che si è tenuta nel tempio laico di Staglieno a Genova.


A ricordare il grande intellettuale scomparso il 1° febbraio a 80 anni nella sua casa-biblioteca di Genova, autore di libri, curatore di mostre, collezionista di testimonianze dell'arte del 900, una buona parte del mondo culturale genovese. Tra i molti convenuti amministratori della Genova di ieri, come l’ex senatrice Roberta Pinotti, l’ex vice sindaco Alberto Ghio, l’ex assessore (e attuale consulente della giunta Bucci) Arcangelo Merella; molti i nomi noti del panorama culturale, come Mario Bozzi Sentieri, ex presidente della Fondazione Palazzo Ducale, lo scrittore e traduttore Silvio Ferrari, il critico d’arte Luciano Caprile, il fotografo "Pillola". E poi Mercedes Bo, fondatrice di Aied, e Sarah Zotti, vice presidente di Ance. Il ricordo di un artista a 360 gradi, come ha ricordato Luciano Caprile, che ha condiviso con lui la nascita della rivista 'Pietre'.


"Lui aveva una grande competenza e una grande capacità di trovare nelle cose qualcosa che altri non sapevano trovare". Intanto prosegue l'inventario dei 30 mila volumi, degli archivi, delle fotografie, dei carteggi di proprietà di Marcenaro, affidato affidata alla cooperativa archivistica Caeb di Milano, inventario che dovrebbe concludersi a primavera.


"Marcenaro sognava un laboratorio per allestire mostre - ha spiegato Gabriele Locatelli, responsabile archivi Caeb - e questo è un debito che il nostro Paese ha nei confronti di uno dei più brillanti intellettuali del novecento. Io vorrei che si aprisse subito il dibattito su come accudire in modo attivo la sua biblioteca, che rimanga un luogo vivo di diffusione di cultura e di proliferazione di idee. Pippo merita che i suoi libri rimangano con noi. I suoi libri, gli archivi, i carteggi e le fotografie sono un unico compendio culturale, l'autobiografia di Giuseppe Marcenaro e del nostro '900".


In molti hanno letto pubblicamente un brano tratto dalle opere di Marcenaro, spaziando dalle prime raccolte poetiche risalenti agli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, per giungere agli ultimi scritti.  Un lungo applauso ha accompagnato il feretro nel percorso dallo spazio laico al tempio crematorio.