Forza Italia post congresso, Europee: le voci Moratti e Damilano complicano l'ipotesi di un azzurro ligure a Strasburgo

di Stefano Rissetto

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Roberto Bagnasco: "Se la Meloni si candida, lo farà pure Tajani che controlla saldamente il partito. La campagna elettorale è costosa e il collegio arduo"

Forza Italia post congresso, Europee: le voci Moratti e Damilano complicano l'ipotesi di un azzurro ligure a Strasburgo

Chiuso il congresso di Forza Italia con l'acclamazione di Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, alla guida del partito fondato da Silvio Berlusconi, gli azzurri guardano alle elezioni europee. "Tajani controlla saldamente il partito - commenta Roberto Bagnasco, parlamentare forzista di lungo corso tra i delegati al congresso di Roma - e se la Meloni sceglierà di candidarsi in tutte le circoscrizioni, il nostro leader adotterà la stessa decisione".

Per quanto riguarda le prospettive di un ligure espresso da Forza Italia ed eletto a Strasburgo, Bagnasco non si nasconde le difficoltà: "A parte l'ipotesi Tajani, che verisimilmente se eletto rinuncerebbe e resta da capire in quale circoscrizione e a vantaggio di chi, i nomi che circolano, da Letizia Moratti a Paolo Damilano, espressi rispettivamente da Lombardia e Piemonte, per quanto non ancora ufficiali e quindi da verificare, sono nomi importanti che complicano la corsa di un candidato ligure, comunque ancora da individuare, per il differente peso degli elettorati territoriali nel collegio di riferimento".