Ex Ilva, sindacati: "Da governo nessuna risposta, si aspetta assemblea del 22 dicembre"

di Redazione

Incognita sulle intenzioni dell'esecutivo di salire nel capitale dell'azienda siderurgica

Nessuna risposta ai sindacati da parte del Governo nell'incontro sull'ex Ilva a palazzo Chigi e tutto viene rimandato a dopo l'assemblea del 22 dell'ex Ilva. "Dal governo non sono arrivate le risposte che ci aspettavamo. Noi abbiamo ribadito quale sarà la prospettiva, quali le difficolta e quali i pericoli. Il governo ci ha dato un ascolto interessante, ma non ci ha detto se vuole salire nell'azionariato dell'ex Ilva, si sono riservati di poter esplicitare quale sarà il percorso solo dopo assemblea del 22" ha detto Rocco Palombella segretario generale della Uilm, precisando che il governo a partire dall'assemblea del 22 dicembre "verificherà quali sono gli elementi che continuano a creare difficolta allo Stato per potersi riappropriare dell'ex Ilva".

In assemblea il governo quindi "assumerà tramite Invitalia delle posizioni che non possono essere attendiste. Se questo Natale sarà ancora di incertezza ci auguriamo che a capodanno potremo dire ai lavoratori e ai cittadini che il governo ha deciso" ha aggiunto Palombella. Secondo Michele De Palma della Fiom, "siamo arrivati oggi unitariamente, abbiamo ribadito che il governo si sta assumendo una responsabilità prendendo tempo di continuare a tener degli impianti che ogni giorno mostrano un problema. Alle tre possibilità che abbiamo prospettato - salita pubblica come unica soluzione, l'amministrazione straordinaria o rimane la situazione con il soggetto privato - non ci è stata data risposta. Ci hanno detto oggi che neanche il governo è a conoscenza du tutti gli elementi dei patti parasociali siglati negli anni tra i governi che si sono succeduti e Arcelor Mittal".

"Per noi c'è una sola soluzione: la capitalizzazione e la salita pubblica e la gestione da parte del pubblico dell'azienda. - ha proseguito Michele De Palma della Fiom, - Stanno facendo tutte le verifiche anche degli accordi parasociali di cui neanche noi eravamo a conoscenza e per questo vi riconvochiamo per il 28 o 29". Per il segretario generale della Fim Roberto Benaglia, quello di oggi è stato "un incontro difficile per la situazione drammatica dell'azienda di cui il governo aveva poca consapevolezza. Abbiamo visto un governo unito ma con l'idea di prendere tempo con calma per capire coi Mittal che cosa si può fare. La sua risposta è che assicura la continuità produttiva aziendale che per noi è una condizione necessaria ma non sufficiente. La nostra proposta vede il governo che sale in maggioranza, converte 680 milioni in capitale, prende il controllo e cambia la gestione e poi veda qual è il miglior socio privato è unico modo per salvare l'Ilva".

Benaglia ha ribadito che "non abbiamo avuto risposte sufficienti e chiare ,ma vedo positivamente il fatto che nell'urgenza dei tempi il governo ci richiama tra 8-9 giorni per dare quella risposta che deve dare. Il governo deve usare i pochi giorni che ha davanti per trovare una soluzione. Salvare l'Ilva è una obiettivo del governo ma come farlo è fondamentale".