Ex Ilva, Delle Piane (Ance) a Telenord: "Acciaio irrinunciabile per l'Italia, la politica smetta di rincorrere l'utopia"

di Stefano Rissetto

"Non ci rendiamo conto di cosa voglia dire non avere determinate produzioni strategiche in casa propria"

Filippo Delle Piane, costruttore e componente del comitato di presidenza Ance, interviene a Telenord sul tema della crisi ex Ilva: "L'Italia ogni tanto dimentica che si vive anche di industria. L'industria non piace più perché è sporca, perché talvolta ha inquinato, però il caso Ilva è allucinante e se ne parla anche troppo poco, perché avevamo il quarto polo europeo nella produzione di acciaio, lo abbiamo gestito come lo abbiamo gestito, lo lasciamo morire dopo una gestione Mittal di un certo tipo, dopo un ritorno allo Stato, dopo che ce ne siamo in qualche modo dimenticati".

"Non solo non ci rendiamo conto - prosegue - delle conseguenze occupazionali gravi, non ci rendiamo conto di cosa voglia dire per l'Italia lasciar andare settori industriali che poi si rivelano indispensabili, non ci rendiamo conto di cosa voglia dire una dipendenza energetica da Paesi che poi sono diventati scomodi da gestire, di cosa voglia dire non avere determinate produzioni strategiche in casa propria".

"Io spero - conclude - che la politica smetta di rincorrere sogni utopistici e capisca che questo è un Paese con straordinarie opportunità, straordinarie qualità anche industriali".