Elezioni: 8 e 9 giugno europee e amministrative, cambia limite mandato sindaci piccoli comuni

di Redazione

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Il ministro Calderoli: "Finalmente raggiungiamo un traguardo che gli amministratori chiedono da tempo"

Elezioni: 8 e 9 giugno europee e amministrative, cambia limite mandato sindaci piccoli comuni

Via libera del Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, al decreto legge per il giorno elettorale,che fissa le elezioni europee all'8 e 9 giugno con possibilità di accorpare amministrative e regionali. Con il provvedimento cambiano anche i limiti per i mandati ai sindaci dei piccoli comuni: tra 5mila e 15mila abitanti si potrà arrivare al terzo mandato, sotto i 5mila viene eliminato il limite.

Commenta il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli: "Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto Elezioni, che non solo dispone l'abbinamento di amministrative ed europee nei giorni di sabato 8 e domenica 9 giugno per favorire la massima partecipazione al voto ma soprattutto prevede la rimozione del limite al numero dei mandati per i sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti e la possibilità di un terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni entro 15 mila abitanti. E' il coronamento di un'altra storica battaglia della Lega, nell'interesse dei territori e dei cittadini".

"Finalmente raggiungiamo un traguardo che gli amministratori chiedono da tempo, dando risposta alle migliaia di piccoli Comuni interessati da questo provvedimento e tutti quegli enti locali che tramite l'Anpci e la presidente Biglio avevano sollecitato iniziative in questa direzione - aggiunge - In passato, a causa dell'obbligo di ricambio e per impossibilità di candidature, ci sono stati perfino casi di Comuni rimasti senza sindaco e costretti al commissariamento. Una cosa inaccettabile. Ecco perché mi sono fatto personalmente promotore di questa iniziativa con l'obiettivo di riconoscere e valorizzare la libera espressione della volontà popolare e, di concerto con il ministro Piantedosi, abbiamo voluto agire in tal senso, nel rispetto del popolo che è sempre sovrano".