Dossieraggio, Toti tra gli spiati: "Chiarire struttura di questa rete, troppo odio sociale nel Paese"

di Redazione

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"L'ondata grillina ha prodotto l'idea che il merito non esiste, che c'è sempre un imbroglio, che vince sempre il più furbo"

Dossieraggio, Toti tra gli spiati: "Chiarire struttura di questa rete, troppo odio sociale nel Paese"

Sulla vicenda dei dossieraggi "ora sarà importante chiarire l'estensione di questa rete, chi ne faceva parte, qual è la sollecitazione dalla quale è partito tutto questo". Lo sottolinea il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che figura tra gli 800 nomi del presunto spionaggio, in un'intervista al Corriere della Sera.

Secondo Toti serve stabilire "se questi servitori infedeli dello Stato costituivano una centrale di dossieraggio che usava i giornali per diffondere certe notizie, oppure siamo solo in presenza di giornalisti con buone fonti - prosegue -. A me pare difficile: giornalisti davvero stakanovisti che indagavano su tutto, Totti, Fedez, Cristiano Ronaldo. Se torno a fare il direttore, li assumo subito".

Ma quello che allarma di più Toti è "una mentalità, di cui alcune testate si sono fatte alfiere, che negli anni ha finito per gettare totale discredito verso la politica. Un'idea sempre più diffusa, ampia, mirata che esista sempre un sottofondo grigio, maleodorante, da spiare di nascosto. Per cui dietro a ogni cantiere, a ogni opera pubblica, ci debba essere per forza un malaffare, qualcosa che non va". "L'ondata grillina ha prodotto via via un odio sociale nel Paese, l'idea che il merito non esiste, che c'è sempre un imbroglio, che vince sempre il più furbo e chi ti dà un contributo elettorale lo fa solo per interesse - conclude -. Così a forza di pensare che c'è un mondo oscuro da sorvegliare, a forza di abbattere caste, il Paese rischia di restare senza classe dirigente".