Decolla il governo Conte-bis ma senza liguri

di Pietro Roth

3 min, 7 sec

Il punto di Paolo Lingua

Decolla il governo Conte-bis ma senza liguri
Decolla dunque, come le cronache oggi raccontano, il “governo dei volti nuovi” con poche presenze di precedenti dicasteri sia Pd sia M5s e una gran numero di “new entry”. Sarebbero la cosiddetta “svolta” annunciata con sussiegosi intenti moralistici da entrambi i soci del nuovo esecutivo? Mah, saperlo, capirlo. Non si comprende che cosa sia la “svolta”, quali siano i reconditi significati di ordine etico (un richiamo sempre pericoloso perchè nasconde realtà diverse che con l’etica non hanno nulla da spartire) e quali siano stati i criteri di scelta nei due campi. Abbiamo il ritorno già annunciato di Luigi Di Maio che va agli Affari Esteri e il recupero-aggancio (cui teneva moltissimo) di Dario Franceschini alla Cultura e al Turismo. Scontato, pare su richiesta specifica di Mattarella, il ruolo dell’ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese all’Interno e la conferma, unica nel complesso dell’esecutivo, di Alfonso Bonafede (M5S) alla Giustizia.  Sarà interessante – anche per tutti i problemi specifici della Liguria, dalla portualità alla ricostruzione del ponte ex Morandi – la prova di Paola De Micheli, vicesegretaria nazionale del Pd e fidata di Zingarelli,  ai trasporti e alle infrastruttura. La neo-ministra è stata molto attiva in questi giorni e appare una donna giovane e vivace. Occorrerà capire quale sarà la sua “filosofia” operativa. In Liguria si attendono decisioni rapide e antiburocratiche per tutte le opere pubbliche comprese la Gronda, scelta che non si sblocca, per non parlare di tutto quanta riguarda lo shipping di cui la Liguria con i sui tre porti è leader nazionale. Ovviamene, volendo un po’ fare i campanilisti, dobbiamo osservare che la Liguria resta a bocca asciutta. Non ci sono nel nuovo Governo ministri né grillini né del Pd.ù Per la verità non ce ne erano neppure prima, anche perché il vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi è stato costretto alle dimissioni per la vicenda dei conti dei gruppi consiliari in Regione e l’altro sottosegretario Armando Siri si è dimesso sempre per una indagine penale. Entrambi leghisti erano nel “giro” di Matteo Salvini.  Nei precedenti governi marcati Pd, invece, c’erano Roberta Pinotti alla Difesa e Andrea Orlando alla Giustizia. Più o meno volontariamente , sempre restando nel campo delle giustificazioni del cambiamento e delle scelte moralistiche,  sono rimasti fuori.  Sappiamo che domani dovrebbe svolgersi il giuramenti dei nuovi ministri dinanzi al Capo dello Stato poi riprenderanno gli incontri per mettere a punto il programma. Il voto nei due rami del Parlamento dovrebbe essere previsto entro una decina di giorni. Poi comincerà la “navigazione” di questo singolare vascello. I grillini, usciti il 4 marzo del 2018 dalle urne con la maggioranza relativa hanno convissuto tumultuosamente con la Lega per poco più di un anno. Poi il clamoroso e per certi aspetti bizzarro  divorzio e la nuova “unione” con il Pd per anni avversario senza esclusione di colpi sia politici sia personali. Le incertezze, anche per una certa generalità del programma, sono logicamente molte w non si comprende  che cosa potrà accadere nel caso emergano elementi di contrasti forti e per certi aspetti difficilmente sanabili, come del resto è già avvenuto con Matteo Salvini il quale digrigna i denti perché forse sognava o una resa del M5s alla politica della Lega oppure una rapida corsa alle elezioni nella prospettiva d’un successo clamoroso, visti i sondaggi. Oggi le fortune di Salvini appaiono in ribasso: ha forse sbagliato, anche a livello internazionale, a eccedere nel populismo e nel sovranismo che poi non l’ha spuntata in Europa. La politica filo – Putin non l’ha ripagato, anzi gli si è rivolta contro. Anche con Berlusconi, alleato indebolito ma ancora determinante per un successo elettorale di coalizione (non fosse che per le prossime regionali), forse non era il caso di pizzicarsi. Ma è difficile applicare il razionalismo classico nella politica di oggi.