Chiavari, depuratore in Colmata: presidio "Comitato del no" lunedì 29 davanti al Comune

di Redazione

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Appuntamento alle 17,45 in occasione della seduta consiliare. Lunga lettera aperta al sindaco Messuti

Chiavari, depuratore in Colmata: presidio "Comitato del no" lunedì 29 davanti al Comune

Il comitato No al depuratore in Colmata ha chiesto un incontro al sindaco di Chiavari Federico Messuti per avere risposte e chiarimenti in merito alle criticità sollevate dalla costruzione del mega depuratore in Colmata e ripetutamente fatte presenti dal Comitato stesso. Sul tema verrà organizzato un presidio davanti a Palazzo Bianco, sede del Comune, lunedì 29 aprile alle 17,45, in occasione della seduta del consiglio comunale. "Crediamo che i cittadini, come previsto anche dal regolamento comunale, abbiano diritto a delle risposte, poiché questa giunta ha accettato, senza alcun confronto con i chiavaresi, un progetto di depurazione delle acque per 11 comuni vecchio di 10 anni; risposte che vanno dal problema delle difese a mare a quanto aumenteranno in bolletta i costi della depurazione delle acque, ed alle garanzie sulle emissioni odorigene".

Inoltre il Comitato ha scritto una lettera aperta a Messuti. Ecco il testo.

"Egregio Signor Sindaco,

Ad oggi la Sua amministrazione non ha dato alcuna risposta alle osservazioni fatte pubblicamente dal comitato sulle criticità relative alla costruzione del mega depuratore in Colmata a mare.

Crediamo sia dovere della Sua amministrazione comunale fornire risposte nel merito rispetto alle ragionevoli preoccupazioni di tanti chiavaresi, molti dei quali suoi elettori.

Le ricordiamo alcuni temi sollevati dal Comitato.

Il piano tariffario per la costruzione del depuratore prevede un costo per i cittadini di circa 121 milioni, importo già onerosissimo, ma se, come il comitato è convinto, l’impianto costerà ben oltre 121 milioni, l’eventuale differenza chi la pagherà?

Le caratteristiche tecniche del progetto di depurazione prevedono alti costi di manutenzione e di energia soprattutto nello scenario estivo (dati Iren); non potendo utilizzare energia rinnovabile la Sua amministrazione ha chiesto chiarimenti a Iren sul costo in bolletta per i Suoi concittadini alla voce “depurazione acque”?

L’impianto di Chiavari è molto simile a quello collocato a Cornigliano nella ex zona industriale adiacente al mare, Iren sostiene che “secondo l’analisi odorigena i miasmi resteranno limitati all’area industriale dove sorge l’impianto”. Crediamo sia legittimo chiederLe se ha avuto assicurazioni rispetto alle analisi odorigene relative all’impianto di Chiavari perché converrà con noi che la colmata non è un’area industriale, c’è un porto turistico, delle case, stabilimenti balneari e, secondo Lei, anche una scuola.

Altre domande legittime crediamo siano relative a quanto dureranno i lavori (5 anni ci sembra un’ipotesi troppo ottimistica) dove transiteranno gli ottomila camion per portare le 200mila tonnellate di massi per la scogliera a difesa dell’impianto (dati Iren probabilmente sottostimati) e dove passeranno i collettori di vallata visto che tra le tre ipotesi di Iren vi è la possibilità di via Parma ( siamo curiosi di sapere chi darà eventualmente l’autorizzazione sull’altra alternativa lungo le sponde dell’ Entella in piena zona rossa).

Altra osservazione più che legittima è come farete a costruire la scuola visto che la sentenza del Consiglio di Stato su Preli fa riferimento alla legge Italiana che prevede non si possa costruire a una distanza non inferiore di almeno cento metri dal depuratore compresi parcheggi asserviti (i cento metri, quindi, non sono dal camino).

Crediamo che su queste e altre osservazioni sia legittima e ragionevole la nostra richiesta di incontro per chiarire ai chiavaresi i dubbi e le preoccupazioni rispetto a un progetto molto impattante per la città e il suo futuro"