Chiavari, al centro Acquarone la festa per i risultati di 'Insieme si puo': coinvolti oltre 4.900 beneficiari e 1.500 volontari

di Redazione

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L'assessore Giampedrone: "Il progetto ha superato le aspettative"

Chiavari, al centro Acquarone la festa per i risultati di 'Insieme si puo': coinvolti oltre 4.900 beneficiari e 1.500 volontari

Grande festa oggi al Centro Benedetto Acquarone di Chiavari per “We are the party”, la giornata di condivisione e divertimento organizzata da Regione Liguria e Forum Terzo Settore che ha coinvolto tanti ragazzi disabili e le loro famiglie in attività sportive, mostre fotografiche e laboratori. L’evento è stato anche un’occasione per presentare i risultati di “Insieme si può”, la co–progettazione dedicata all’inclusione delle persone diversamente abili parte del Patto di Sussidiarietà. Finanziato dalla Regione con circa 700mila euro (a valere su fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), “Insieme si può” ha l’obiettivo di mettere al centro la persona disabile, come soggetto attivo, agevolando le occasioni di socializzazione e contrastando i fenomeni di esclusione. Al progetto hanno preso parte oltre 1500 tra volontari e operatori, mentre i beneficiari sono stati oltre 4.900; coinvolte nella co-progettazione oltre 280 realtà, tra associazioni ed enti locali. Associazione capofila, la UILDIM di Genova.

“Il nome di questo progetto, ‘Insieme si può”, dice già molto sullo spirito che lo anima – dichiara l’assessore alle Politiche sociali e Terzo settore di Regione Liguria Giacomo Giampedrone – La Regione, insieme al mondo del Terzo Settore che ringrazio infinitamente per l’ottimo lavoro svolto, voleva raggiungere tre macro-obiettivi: sostenere l’inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso la realizzazione di attività socio-ricreative, promuovere la personalizzazione degli interventi e favorire la  progettualità in corso a livello regionale e comunale. L’evento di oggi dimostra che il progetto ha superato le aspettative: è stato un’importante occasione per iniziare a 'mettere a sistema' e rafforzare le collaborazioni sul territorio tra i diversi enti che, ognuno per le proprie competenze e specificità, si occupano delle persone disabili, offrendo una risposta integrata tra la parte sanitaria e quella sociale. Una formula vincente, che verrà riproposta nel nuovo anno, fatta di stretta collaborazione tra istituzioni e associazioni, animata dal lavoro di tanti operatori e volontari che ogni giorno si impegnano per combattere l’esclusione”.

“L’inclusione sociale è una priorità del nostro territorio e questo progetto lo dimostra - dichiara il vicesindaco del comune di Chiavari, Michela Canepa - è importante lavorare in sinergia per contrastare il fenomeno dell’isolamento sociale, favorire l’autonomia della persona grazie a diverse attività come quelle sportive, culturali e sociali”.

‘Insieme si può ha coinvolto tutto il territorio regionale, organizzandosi sulle cinque Asl liguri. Le aree di attività della progettazione hanno riguardato una serie di settori fondamentali per promuovere la qualità della vita e l’indipendenza delle persone disabili, come sport e benessere, sostegno alla persona, cultura e laboratori. Le associazioni coinvolte hanno declinato le proprie attività a seconda delle peculiarità del proprio territorio e delle esigenze degli utenti. Il progetto ha permesso di fare rete anche con il settore sanitario, rafforzando la collaborazione sul territorio tra le realtà che si occupano delle persone disabili, con l’obiettivo di dare una risposta integrata tra la parte sanitaria e quella sociale. Le diverse associazioni, insieme a enti del Terzo settore ed istituzionali dedicati specificatamente alla riabilitazione sanitaria, hanno quindi collaborato tra loro, realizzando una progettazione individualizzata in base ai bisogni dei diversi soggetti in carico.

“Insieme si può rappresenta un percorso significativo di coprogettazione su un’area di intervento, la disabilità, che ha visto coinvolte molte organizzazioni ed enti di Terzo Settore – dichiara Andrea Rivano, portavoce del Forum Terzo Settore Liguria - Ancora una volta tutte queste realtà hanno saputo unirsi in una proposta progettuale regionale per offrire opportunità alle persone disabili, coinvolgendo anche famiglie e territorio in un’ottica di inclusione e integrazione. In questa terza edizione della progettualità è stata per la prima volta avviata una sperimentazione di integrazione sociosanitaria che ha visto coinvolti attivamente anche alcuni servizi sanitari, come i 15 centri ambulatoriali riabilitativi e i servizi di salute mentale territoriali. Questa collaborazione tra servizi e associazioni ha permesso di analizzare puntualmente i bisogni delle persone prese in carico nell’ambito sanitario e garantire risposte puntuali, integrate e principalmente mirate alle esigenze della singola persona. Credo che il lavoro svolto con Regione Liguria, che ancora una volta ha creduto in questi percorsi di condivisione, il Forum del Terzo Settore e le tante organizzazioni coinvolte, rappresenti davvero un valore aggiunto presente sul nostro territorio”.

“Nel corso della progettazione sono state realizzate 76 azioni progettuali legate ad attività di benessere, cultura, tempo libero e socializzazione, in un’ottica di piena inclusione sociale delle persone con disabilità e che hanno visto coinvolti oltre 200 organizzazioni del Terzo Settore e 80 enti pubblici su tutto il territorio regionale – dichiara Martina Cella, referente di UILDM Genova ODV Al termine delle attività, la rete delle associazioni coinvolte ha voluto organizzare questo evento finale di festa e restituzione, per sottolineare l’importanza del lavoro di rete e della valorizzazione di un modello condiviso pubblico/privato e di welfare generativo sui territori locali e regionale, che ha reso possibile questo importante percorso di co-progettazione. In particolare, vogliamo sottolineare come questo percorso, ormai consolidato negli anni ma sempre in divenire, abbia permesso a ciascuna associazione di 'uscire' dalla propria autoreferenzialità e, passo dopo passo, a 'contaminarsi' in maniera reciproca e 'abbracciare' un cammino realmente comune e condiviso".