Carige, il fondo interbancario rinuncia alla conversione del bond

di Fabio Canessa

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Lo schema volontario: "Non più realizzabile", Boccia: "Nazionalizzare? Non so se le regole lo permettono"

Carige, il fondo interbancario rinuncia alla conversione del bond
Il consiglio di gestione dello schema volontario del fondo interbancario di tutela dei depositi "prende atto" del ritiro di BlackRock dall'operazione congiunta per il salvataggio di Carige e rileva come la conversione del bond di circa 380 milioni non "sia più realizzabile". Lo schema volontario del Fitd ricorda come "stava collaborando con Blackrock per mettere a punto i dettagli operativi dell'operazione in vista dell'assemblea delle banche aderenti al Fitd il 14 maggio". Assemblea che si riunirà ugualmente per ratificare l'orientamento odierno del consiglio di gestione. Lo schema volontario continua così a essere detentore di obbligazioni subordinate Carige per 318 milioni di euro. Il passo indietro di BlackRock dal salvataggio di Carige "non lascia buoni presagi" per il tentativo di salvarla evitando l'impiego di denaro pubblico ma lascia ancora aperti "altri scenari". Lo sostengono gli analisti di Moody's in una nota in cui viene precisato che tra questi è inclusa una "combinazione con un partner più forte, sebbene le ragioni che hanno indotto BlackRock a lasciare potrebbero scoraggiare altri investitori". Una valutazione che si riflette in una revisione con "direzione incerta" sulle prospettive per il giudizio sul merito di credito di Carige. Qualora Carige "non fosse in grado" di giungere ad una "soluzione con privati del settore", secondo Moody's, "il Governo potrebbe dover intervenire con una vera e propria nazionalizzazione di fatto" del valore di "un miliardo di euro", uno scenario che "potrebbe essere positivo per gli obbligazionisti senior e i correntisti, dato che non sono soggetti alla ripartizione degli oneri (burden sharing), ma probabilmente negativo per quelli subordinati". Quanto all'impegno dello Stato, il miliardo eventualmente messo sul piatto da parte del Tesoro, "rappresenta circa lo 0,06% del Pil, ma le finanze pubbliche sono già sotto pressione a causa di una crescita economica inferiore alle stime spiegano gli analisti di Moody's - che obbligano l'Italia a raggiungere obiettivi concordati con la Commissione Europea, con cui si dovrebbe riaprire un tavolo di confronto". "Non so se le regole attuali ci consentano di poter nazionalizzare una banca. Sarei cauto". Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia parlando di Carige a margine degli Stati Generali dell'Education all'Unione Industriale di Torino. "Non siamo molto favorevoli alle nazionalizzazioni - ha detto Boccia - ma è chiaro che il sistema bancario nel suo complesso va salvaguardato. È una precondizione determinante affinché arrivino flussi di credito al mondo dell'economia". Alla domanda se il passo indietro di Blackrock sia un segnale di sfiducia. Boccia ha detto: "Penso che questo passo indietro riguardi la dimensione aziendalistica dell'istituto". Lo schema volontario del Fitd è ora in attesa delle decisioni delle autorità su Carige dopo il ritiro di Blackrock ma potrebbe avere solo un ruolo di "supporto" a una nuova operazione, non potendo di certo affrontare con le proprie uniche forze il salvataggio e ancor più la gestione dell'istituto. E' quanto riferiscono diverse fonti dopo che lo schema del Fondo ha bloccato l'operazione di conversione del bond Carige da 380 milioni, decisione che sarà ratificata domani dall'assemblea. Lo schema volontario del Fitd rimane così in stand by in attesa che vengano allo scoperto uno o più soggetti privati o che si decida per la ricapitalizzazione preventiva a carico dello Stato. In entrambi i casi il Fondo potrebbe fornire il suo aiuto. Appare difficile anche l'intervento del fondo obbligatorio. Non solo per le ingenti risorse da chiedere al sistema bancario ma anche perchè, seppure è vero che la sentenza Ue su Tercas lo ha di fatto autorizzato, la Commissione ha ancora tempo per fare ricorso. Gli occhi sono puntati così alla Bce, al governo e alla Banca d'Italia.