Asili nido a Genova, Lodi (Az): "1.711 domande in lista d'attesa"

di Filippo Serio

Territori più in difficoltà quelli della Valpolcevera e di Sampierdarena

Sono 1711 le domande ancora insoddisfatte per richiedere l'accesso agli asili nido di Genova, a cui se ne aggiungono altre 236 per le scuole d'infanzia. Sono i dati presentati dal partito Gruppo Misto Genova della consigliera comunale Cristina Lodi, che insieme alla presidente del partito Mariapia Verdona, mette in luce il quadro.

Il dato non rappresenta il numero di bambini ma quello delle domande presentate, visto che una famiglia puo' fare domanda in piu' strutture scolastiche. Le tabelle si suddividono tra dati sugli asili nido, per i bambini dagli 0 ai 3 anni, e quelle delle scuole d'infanzia, dai 3 ai 6 anni.

I dati mettono in evidenza la capienza da autorizzazione al funzionamento, ovvero quanto spazio effettivo esiste in una scuola, e la capienza gestionale che dipende da un analisi annuale sulla base degli spazi e del personale.

Territori piu' in difficoltà quelli della Valpolcevera e la zona di Sampierdarena: nel ponente genovese le strutture ci sono ma per alcune famiglie possono risultare difficili da raggiungere - ad esempio da Pegli al Cep.


"Finalmente dopo anni di questa amministrazione, commissioni in cui sono stati chiesti i dati mai dati, accessi agli atti e segnalazioni al prefetto, sono riuscita ad avere i dati riguardo le richieste inevase per quanto riguarda i nidi, le scuole d'infanzia e le sezioni primavera comunali - afferma Lodi - Purtroppo, come prevedevo, la situazione è drammatica per quanto riguarda i nidi, tenendo conto che il sindaco Bucci aveva detto negli anni scorsi che non esistevano liste d'attesa e che il Comune rispondeva a tutti con esito positivo. Bene, a oggi abbiamo 1711 domande ancora in graduatoria a fronte di 1813 posti autorizzati e di fatto invece offerti 1657. Ne servirebbero quasi il doppio. Sicuramente la situazione è più grave in alcune zone rispetto ad altre, soprattutto per quanto riguarda gli asili nido del Municipio Centro Ovest e della Valpolcevera, dove evidentemente c'è una popolazione con un maggior numero di bambini e bambine in età da nido.


"È evidente che non c'è un'assunzione di responsabilità da parte dell'amministrazione su questo tema e, a fronte dell’arrivo a dicembre all’approvazione del bilancio preventivo la questione deve essere assolutamente attenzionata dalla giunta, che deve coinvolgere le organizzazioni sindacali al fine di poter aumentare il numero del personale necessario e programmare l’incremento del numero delle sezioni in maniera seria e strutturata, anche attraverso l’analisi dei dati demografici per poli educativi e zone, perché i dati parlano chiaro, a partire dal dato e dalle motivazioni della differenza tra le capienze autorizzate e le capienze gestionali."


"La situazione delle scuole d'infanzia si presenta meno grave poiché sono presenti anche le scuole d’infanzia statali ed è quindi presente una più ampia offerta, insieme alle paritarie e alle private. Comunque, anche in questa sezione ci sono ancora 236 domande in graduatoria a fronte di 4005 capienze strutturali che diventano 3831 di fatto operative. Si tratta comunque di tanti bambini e bambine ancora in attesa di una risposta e di un’offerta educativa."


"Sulle sezioni primavera la situazione direi che è stabile, il che dimostra a sua volta che dove si può lavorare sulla stabilità i risultati si vedono. Di fronte a questi numeri mi sento amareggiata perché tante volte in questi anni le organizzazioni sindacali hanno denunciato la mancanza di personale e chiesto chiarezza sulla situazione delle graduatorie al fine di un’organizzazione migliore del lavoro. A fronte di una città che, se da una parte ha una denatalità evidente con la conseguente diminuzione della popolazione, ha comunque una ricchezza, soprattutto in alcune zone, di famiglie con bimbi e bimbe piccoli che rappresentano il futuro e la speranza. Prima che da Genova se ne vadano tutti, converrà organizzare servizi degni di una città che si chiami tale nel 2023."


"Concludo avanzando le mie proposte: aprire immediatamente un tavolo di confronto e di lavoro con le organizzazioni sindacali, i municipi, i rappresentanti dei nidi accreditati e privati, cercando di capire com'è realmente la situazione attraverso l’analisi dei dati demografici, delle domande in graduatoria, della disponibilità del personale. Fare delle proposte riorganizzative del sistema 0-6 comunale immediate analizzando situazione per situazione, soprattutto quelle che presentano più di 100 domande in lista d'attesa, per immaginare attraverso l'arrivo del bilancio una prima richiesta fondi per nuovo personale e verificando asilo nido per asilo nido la discrepanza tra la capienza gestionale e la capienza autorizzata, cercando di mettere mano urgentemente a un sistema che venga adeguatamente finanziato e organizzato.


Non solo le risorse sono importanti, ma anche l'organizzazione e il personale dedicato, concretizzando un coordinamento comunale, perché l’amministrazione deve garantire a tutte le famiglie che ne vogliono fare domanda un posto in un nido attraverso un sistema pubblico, privato, accreditato, garantendo il 30%, come vuole l’Europa, di offerta pubblica.


Un’altra proposta è quella di analizzare il regolamento di accesso ai nidi attraverso il quale si formano le graduatorie, perché a oggi una donna che non lavora ha minor punteggio, ponendo due riflessioni: non lavorare potrebbe essere una situazione temporanea che potrebbe essere superata solo se la donna ha la possibilità di cercare lavoro. In secondo luogo, una donna che non lavora potrebbe comunque voler scegliere il percorso educativo pedagogico fornito dall’asilo nido per il suo bambino o bambina. Quindi il sistema pubblico, privato, accreditato deve poter rispondere a tutte le domande. In questo, il ruolo di coordinamento e di obiettivi del Comune è fondamentale».


«Come Azione Genova pensiamo che non si possa amministrare senza la capacità gestionale che deriva dalla conoscenza approfondita dei dati inerenti alle varie tematiche – afferma Mariapia Verdona, presidente di Azione Genova – L’ultimo notiziario statistico del Comune di Genova pubblicato sul sito risale al 31 dicembre 2020. E l’ultimo annuario è stato pubblicato nel dicembre 2021 con dati relativi al 2020. Secondo i dati Istat di quest’anno, aggiornati al 1° gennaio 2023, i bambini e le bambine residenti nel nostro Comune tra i 0-6 anni risultano 24.722. Di questi, 4.966 sono i bambini e le bambine stranieri. Sempre secondo i dati Istat, la natalità negli ultimi 6 anni per quanto riguarda i bambini e le bambine è diminuita di 450 unità pari a 11,8%. La percentuale di natalità relativa ai bambini e alle bambine stranieri è invece diminuita del 3,14%. La conoscenza della realtà è indispensabile per comprendere concretamente i bisogni al fine di erogare in modo efficace i servizi».