Viadotto crollato, la visita a Savona del ministro De Micheli

di Marco Innocenti

Continuano le ricerche di eventuali vittime. Tecnici al lavoro per ripristinare la viabilità

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Dopo la paura e l’incredulità, dopo la frenesia delle ricerche, è arrivato il momento di tirare le prime somme. La frana che ha causato il crollo del viadotto sull’A6 Torino-Savona ha visto mettersi in movimento una massa di terra e pietre di oltre 30mila metri cubi, trasformatisi di colpo in un fiume di fango e detriti che si muoveva alla velocità di 20 metri al secondo. Troppo per i pilastri di sostegno del viadotto, che sono stati trascinati a valle insieme all’impalcato. Ed è solo per una fortunata fatalità che uno scenario drammatico non si è trasformato in una tragedia, che a tutti ha richiamato alla mente quel 14 agosto 2018. Ora è prima di tutto il momento di capire come intervenire e come farlo al più presto.

“Voglio ringraziare tutte le istituzioni – ha detto Paola De Micheli, Ministro delle infrastrutture in visita stamani a Savona – per quello che hanno fatto non solo nella gestione del crollo ma anche in tutta l’emergenza maltempo di questi ultimi giorni. Adesso porteremo nel più breve tempo possibile la questione all’attenzione del consiglio dei ministri per cercare di riportare la situazione anche viaria ad una parvenza di normalità”. “La presenza del ministro è un segno di attenzione importante – ha spiegato il governatore ligure Giovanni Toti – Abbiamo evidenziato la necessità di estendere al più presto lo stato di emergenza ai nuovi territori e ai nuovi danni che si sono prodotti, non solo il crollo del viadotto. Abbiamo convenuto lo stato d’emergenza che arriverà al più presto”.

Sarebbe bastato poco, magari solo un sorpasso in più, e chissà quante vite si sarebbero spente anche stavolta. Oppure sarebbe bastato che i primi automobilisti ad accorgersi del baratro non avessero avuto la prontezza e il coraggio di scendere dalle proprie auto e fermare il traffico, salvando probabilmente la vita a chissà quante persone. Uno di questi eroi è Daniele Cassol, il 56enne che sbracciandosi ha fermato il traffico su un’autostrada tagliata in due. Oggi il presidente Toti lo ha invitato in Provincia a Savona per rendergli pubblicamente omaggio.

Sotto il viadotto, intanto, continua il lavoro febbrile delle squadre dei Vigili del Fuoco e dei tecnici di Autostrada dei Fiori. I primi, con l’ausilio delle squadre cinofile, proseguono le ricerche di eventuali vittime che potrebbero ancora essere sepolte sotto la frana. I secondi, invece, stanno valutando le condizioni strutturali dei pilastri della carreggiata sud, per cercare di riaprirla a doppio senso di marcia, riattivando così la circolazione. “Stiamo continuando a lavorare per cercare prove di eventuali automobilisti che possano essere rimasti intrappolati sotto la frana – ha fatto sapere Luca Cari, responsabile della Comunicazione Emergenze dei Vigili del Fuoco – ma per il momento le nostre ricerche, anche con le unità cinofile non hanno dato fortunatamente esito. Proseguiremo anche per la giornata di oggi, comunque”.

E’ partito intanto anche l’iter dell’inchiesta che dovrà accertare eventuali responsabilità sul crollo. Il procuratore capo della Procura di Savona Ubaldo Pelosi stamani ha fatto un sopralluogo per rendersi conto della situazione attuale. “Al momento è stato aperto un fascicolo a carico d’ignoti – ha spiegato il procuratore capo di Savona Ubaldo Pelosi – Faremo le valutazioni del caso, anche dai sopralluogo come oggi, e poi capiremo il da farsi. Escludo però del tutto che su questo viadotto ci fosse mai stata l’attenzione della magistratura”.