Municipio IV Media Val Bisagno, lettera anonima al presidente D'Avolio

di Anna Li Vigni

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Indirizzata anche al "Comitato abitanti sotto il viadotto Bisagno" di Chiara Ottonello: "Esprime tutti i concetti per cui ci stiamo battendo da tempo"

Municipio IV Media Val Bisagno, lettera anonima al presidente D'Avolio

Chi ha scritto è una persona che ha competenze sulla costruzione dei ponti. Nel testo infatti, vengono descritti molti dettagli tecnici: "Non aver previsto la posa dei distanziatori copriferro che in un ambiente salino ed esposto a pioggia e a vento come la Liguria, avrebbero dovuto essere di almeno 3 o 4 centimetri di arretramento all'interno del getto ed è mancata la manutenzione preventiva con apposite resine..."

"Da adesso in poi sono tutti tapulli, chiunque intervenga. Trovo inaccettabile e offensivo offrire ai cittadini dei soldi per il disagio ma lasciarli poi in balia del destino", prosegue lo scrivente anonimo, che si definisce un cittadino solidale ma spaventato e "Si trovino i soldi per dare modo agli abitanti di comprarsi una casa altrove e poi, piano piano, sotto i ponti, si demoliscano tutte le case sotto minaccia. Un sincero augurio a tutti che non succeda mai nulla di quello paventato".
   
"Si sente che è una lettera scritta con il cuore e non può che sottolineare quello che gridiamo da tempo", sottolinea la presidente del Comitato. Della lettera lo si apprende durante un sopralluogo che abbiamo fatto in questi giorni in Via delle Gavette, dove sotto al ponte, vivono le 29 famiglie che rientrano nella zona rossa. 

L'area è stata suddivisa in tre zone appunto: rossa, arancione e gialla.

La lettura della lettera ci ha fatto venire i brividi: ricca di dettagli su quello che è stato fatto e su come si doveva fare.

"Questa è la dimostrazione che, anche da fuori, le persone percepiscono quello che proviamo e si interessano delle nostre problematiche. E questo dovrebbe anche attirare l'attenzione del Ministero e delle istituzioni locali", conclude Chiara Ottonello che poche settimane ha manifestato fuori dal Consiglio regionale al grido di "Basta case sotto ai ponti".