Tre fiaccolate verso la Radura della Memoria: l'ultimo atto della giornata del ricordo

di Redazione

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Partendo da Sampierdarena, Certosa e Cornigliano cittadini e parenti delle vittime si sono incontrati sotto i rami di 43 alberi, simbolo di 43 vite spezzate

L'ultimo atto di una giornata lunga, quasi interminabile, come interminabile dev'essere la memoria intorno alla tragedia e alle 43 vittime. Le commemorazioni in questo secondo anniversario del crollo di Ponte Morandi si concludono con le tre fiaccolate, organizzate nella notte, al calare delle prime tenebre. Tre fiaccolate che, partendo dai tre quartieri simbolo di Certosa, Sampierdarena e Cornigliano, per raggiungere la Radura della Memoria, il parco 'inaugurato' al mattino, con la cerimonia privata davanti ai parenti delle vittime.

Telenord è in diretta per raccontarvi quest'ultimo evento della giornata di commemorazione con due nostre troupe il percorso di avvicinamento alla Radura e poi, lì fra i 43 alberi, l'ultima cerimonia che chiuderà questo 14 agosto 2020.

L'abbraccio del corteo ricorda le vittime, le centinaia di sfollati, i disagi patiti dalla zona dai commercianti,e inizia all'incirca alle 21.15 interessando gli angoli che hanno assorbito le maggiori ripercussioni negative o che hanno visto distruggere le proprie emozioni, la propria vita. Un appuntamento per la cittadinanza, a piedi o in bici, non solo da Genova, ma da diversi angoli d'Italia, da Trieste, Novara fino al Sud. Tanti da Rivarolo, la parola chiave è, per tutti, emozione. 

Le tre differenti manifestazioni restano silenziose, composte, per ricordare chi ha perso la vita ingiustamente. "Significa far capire che non si deve dimenticare", commentano in molti. Una sfilata di ricordi, di nomi e una comune ammissione: "Su quel ponte potevamo esserci tutti".

Egle e Nadia Possetti ribadiscono l'importanza "Dell'abbraccio virtuale di tutte queste persone, che ci danno energia. Siccome la battaglia sarà ancora molto lunga ci fa molto piacere". Sulla presenza di Conte:"Le inaugurazioni sono importanti per quello che le ha determinate, a così pochi giorni di distanza il ritorno del premier non era scontato e lo abbiamo molto apprezzato".

Tra le persone in marcia alcuni parenti delle vittime, provenienti da tutta Italia, che hanno deciso di fermarsi a Genova per seguire le celebrazioni fino alla fine, ma anche tanti abitanti dei quartieri vicini al ponte Morandi: persone che fino a due anni fa non avevano nulla in comune, ma che ora si ritrovano unite nel ricordo.

Infine, le tre fiaccolate si sono radunate sotto il nuovo ponte, nella Radura della Memoria, sotto i rami dei 43 alberi che simboleggiano le vite spezzate di 43 persone.  Dopo un breve discorso, l'ennesimo appello alla giustizia e alla verità per il crollo, è stata intonata "Alleluja", di Leonard Cohen. L'ultimo gesto, il lancio di 43 palloncini bianchi nel cielo, tra centinaia di persone. 

"E' una sensazione molto bella ricevere questo omaggio da persone che hanno sofferto, lo dedico a tutti gli abitanti del quartiere", ha detto un abitante di Certosa che ha ricevuto una targa di ringraziamento da parte dei parenti delle vittime come riconoscimento per la vicinanza del quartiere in questi anni difficili.

"Grazie di essere stati qui per tutta questa giornata. E' questa la nostra forza: tante persone semplici che si uniscono per uno scopo", ha detto Egle Possetti.