Liguria, Toti: "Chiudiamo oggi per tornare alla normalità in un paio di settimane"

di Redazione

Il governatore commenta a "Fuori Rotta" l'ordinanza appena firmata che dichiara zona rossa il Ponente ligure

Ponente ligure che piomba in zona rossa, a partire già dalla mezzanotte di stasera, giovedì 1 aprile. E tale resterà fino a domenica 11, compresa. E' questa la decisione, che purtroppo era nell'aria, arrivata dopo una giornata di riflessione e di analisi dei dati del contagio fra Savona e Imperia. "Succede quello che era nelle previsioni - ha detto il presidente di regione Liguria, Giovanni Toti, nell'intervista esclusiva concessa a Telenord e andata in onda nell'ultima puntata di "Fuori Rotta" - Siamo circondati da regioni dove il virus ha picchiato forte come Piemonte, Emilia e Lombardia. Abbiamo di fronte una Pasqua dove bisogna essere prudenti, in Francia poi la situazione è difficile. Riteniamo opportuno, prima di mandare in sofferenza i nostri ospedali, raffreddare la situazione per poi da fine aprile farci trovare pronti. Non vogliamo essere imprudenti perché la situazione è in crescita ma crediamo che con le misure che stiamo prendendo si possa tornare alla normalità in un paio di settimane".

"Le misure previste per il Ponente sono quelle della zona rossa - ha aggiunto - Abbiamo anche previsto il divieto di raggiungere le seconde case perché oggi muoversi sul territorio, con musei, parchi e ristoranti chiusi, non avrebbe dato nulla al nostro tessuto economico ma avrebbe messo a rischio la sicurezza sanitaria di tutti. Intensificare le vaccinazioni? Il nostro piano di vaccinazione anche oggi è arrivato a 12mila dosi giornaliere, quelle che possiamo permetterci. Il nostro obiettivo, in tutta la Regione, restano 13mila e possiamo crescere ancora ma tutto dipende dalla consegna. Abbiamo una capacità importante, anche grazie alla collaborazione con la sanità privata, aumentando la nostra capacità vaccinale in modo molto importante. Quando guardiamo agli Usa o al Regno Unito, dove si vaccina moltissimo, è proprio grazie alla collaborazione di diversi mondi. Nel complesso, stiamo andando secondo le previsioni. Gli ultra80 viaggiano verso il 60% di prime dosi,  la fascia 79-75 anni varrà vaccinata tutta entro giugno, gli ultra vulnerabili nelle prossime 6/8 settimane avranno l'appuntamento per la prima dose. La cosa importante però è che mortalità si è sostanzialmente già dimezzata, arrivando a proteggere da sindromi severe tutte le persone vaccinate".

E sull'ultimo decreto: "Scudo penale e obbligo vaccinale erano due misure che chiedevamo da tempo. Vedere medici o infermieri indagati anche solo come atto dovuto per aver solo somministrato un vaccino, scoraggia molte professioni e rallenta la campagna. Due misure che avevo chiesto personalmente al premier e sono contento che siano state recepite. Altre misure? Io ho sempre detto di mantenere il sistema delle zone, prevedendo anche una zona bianca che avrebbe dato un orizzonte di speranza. Adesso però cerchiamo di stringere i denti e utilizzare al meglio le settimane che abbiamo davanti per ridurre la curva del virus. L'anno scorso a inizio giugno avevamo riaperto il paese e spero che dalla prima settimana di maggio, quest'anno, si possa smettere di pensare alle chiusure e cominciare a parlare di riaperture. Abbiamo davanti 30 giorni circa e entro la fine di aprile molte persone saranno protette dal vaccino. Se guardiamo la curva epidemica dello scorso anno, a fine aprile l'abbiamo vista calare e questo fa pensare che ai primi di maggio qualcosa si coinci a vedere".

"L'estate che mi aspetto è un'estate di prossimità, caratterizzata da un turismo italiano - ha poi spiegato Toti - La Liguria è la regione più bella e più vicina a regioni come Lombardia e Piemonte, ma anche stati come la Svizzera, il sud della Germania e la Francia. Abbiamo certo sofferto molto ma la Liguria è una meta che sta affinando le sue capacità turistiche. Il pass vaccinale? Non sono contrario ma dev'essere presa a livello europeo, altrimenti ci sarebbe troppa confusione. Sarà poi possibile farlo solo quando tutti i cittadini avranno fatto il vaccino. Sarebbe assurdo che un 80enne che non si muove da casa lo abbia e un 20enne che vuole andare a studiare all'estero non lo abbia".

Guardando ancora oltre: che autunno sarà, quello che ci aspetta quando si inizierà a traguardare la ripresa? "Per noi saranno 3 anni importanti - ha commentato - Gli investimento nel porto, l'elettrificazione delle banchine, le grandi misure di rigenerazione urbana come la demolizione di Begato, il Waterfront di Levante, il recupero di Hennebique sono tutte opere che ci fanno guardare con ottimismo al futuro, insieme allo sblocco di molti cantieri. LE premesse per ripartire bene ci sono tutte".

La chiave, però, adesso, è la fiducia nell'operato del governo Draghi: "La continuità con i governi precedenti si sente - ha concluso Toti - ma è difficile discostarsi da provvedimenti che in tutto il mondo si prendono alla stessa maniera. Il tempo è stato poco e mi auguro che questa tendenza a rincorrere finisca. Si pensi a più aiuti alle imprese e a meno sussidi a pioggia. Mi auguro che ci sia più dialogo con le Regioni, che con l'altro governo è stata più formale che sostanziale. Draghi ha preso da poco in mano la situazione, lasciamolo lavorare ma penso che nessuno possa pensare che agisca non nell'interesse del paese. Tutti vorremmo veder realizzare tutto e subito ma diamogli tempo. La campagna vaccinale? Migliorerà perché col generale Figliuolo è arrivata ancheuna stagione in cui i vaccini stanno arrivando con maggior frequenza. E noi stessi, che siamo l'ultimo terminale, questa settimana abbiamo imparato molto su come organizzare la campagna. Si apriranno nuovi hub, presto uno ad Arma, uno ha già aperto a San Benigno a Genova e il concentrarsi su questi point ci dà la possibilità di concentrare al massimo il nostro lavoro".