Signorini: "Anche il terminal Costa nel piano di opere post crollo Morandi"

di Marco Innocenti

Questo permetterebbe di snellire le procedure e accorciare i tempi

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Grazie ad un allargamento da 900 milioni di euro, anche il nuovo terminal Costa di Calata Gadda finisce nel calderone del maxi piano di opere infrastrutturali previsto dal programma post crollo Ponte Morandi, sotto il diretto controllo della struttura commissariale presieduta da Marco Bucci. Ad annunciarlo, durante un incontro con i giornalisti sulle misure per fronteggiare l'emergenza Coronavirus e le sue implicazioni per il porto di Genova, è stato il presidente dell'AdSP Paolo Emilio Signorini che ha snocciolato i numeri del nuovo piano, che passa da 1 miliardo a 1 miliardo e 900 milioni.

"Oggi nel comitato abbiamo aggiornato il programma del commissario per la ricostruzione - ha detto Signorini - Questo aggiornamento era previsto anche dalla legge di bilancio che nel dare 480 milioni per l'ampliamento del polo cantieristico di Sestri Ponente ha dettato il termine del 28 febbraio. Noi, d'intesaq con la struttura commissariale e con l'accordo del Mit, predisposto un decreto che andrà in firma al Commissario che prende atto dell'aggiornamento e propone l'innalzamento di 900 milioni di nuove opere. Il grosso è rappresentato dalla diga foranea che viene portata a 600 milioni di euro, il polo cantieristico di Sestri che viene portato a 797 milioni di euro e alcuni nuovi interventi tra cui molti interventi nel polo passeggeri di Stazioni Marittime, come consolidamento delle banchine, di messa in sicurezza, di dragaggi e di allungamento di Ponte dei Mille lato levante per circa 20 milioni, unitamente alla realizzazione del Terminal Costa con 80 milioni comprensivi di circa 45/50 milioni di contributo privato".  

La palla adesso passa al commissario Bucci, a cui spetta la firma per l'approvazione del decreto, senza la quale la proposta del comitato non troverebbe applicazione. Una volta ottenuto il via libera, tutte le opere godrebbero della corsia preferenziale garantita dai poteri straordinari, visto che la realizzazione delle opere non passerebbe più attraverso gli adempimenti delle procedure ordinarie.