Sampdoria, Quagliarella in lacrime: "Ho vissuto un incubo, ero morto dentro"

di Alessandro Bacci

Il capitano ripercorre la sua carriera del nuovo docufilm e si commuove ripensando alla storia dello stalker che per anni ha compromesso la sua vita

Il documentario 'Quagliarella-The Untold Truth', presentato alla sala Grecale dei Magazzini del Cotone di Genova, ha lanciato in Italia la nuova Ott, televisione indonesiana on demand, 'Mola tv' che trasmetterà dal 29 ottobre prossimo. All'evento hanno preso parte oltre al protagonista del film e capitano della Sampdoria, Fabio Quagliarella, l'Executive Producer di Mola Tv, Mirwan Suwarso e il direttore di Mola Italia nonché autore del film documentario su Quagliarella e sulla sua storia. "In un primo momento quando mi hanno prospettato l'idea di un documentario - ha raccontato Quagliarella - ero molto scettico perché non ho avuto la carriera di Totti, Del Piero e altri. Ma ho avuto questa particolarità della mia vita. Faccio fatica a parlarne, aprire di nuovo quella voragine, perché la devi riaprire in quel caso, tu devi snocciolare tutto".

Il film racconta infatti in parallelo la carriera da calciatore di Quagliarella e gli anni di minacce e calunnie nei suoi confronti con accuse pesanti all'attaccante e alla sua famiglia sino alle minacce di morte, da parte di quello che si è scoperto poi essere un funzionario di Polizia, condannato in via definitiva a 4 anni e 8 mesi ed arrestato nel 2019 che aveva per anni 'stalkerizzato' il giocatore, i suoi familiari e i suoi amici. "Subito avevo detto poi vediamo - ha ammesso Quagliarella di fronte all'idea di un film sulla sua storia -. Col passare del tempo mi sono fidato dell'autore e di tutta la sua troupe. Poi piano ci siamo aperti io e la mia famiglia". Alla prima del film hanno partecipato tutti i componenti della squadra blucerchiata e via video, trasmessi prima del Film, sono arrivati i saluti dei suoi ex tecnici come Conte, Ranieri, Lippi e Giampaolo. Oltre che degli ex compagni Pirlo, De Silvestri, Soriano e Viviano. Sul palco anche Leonardo Bonucci per anni compagno di stanza di Quagliarella alla Juventus.

"Tante volte rivedendo le immagini ti vengono in mente i compagni di squadra, e spesso sono stato introverso. Ho provato a far vedere la mia parte gioiosa, però era difficile: vivevo un incubo, sorridevi ma non riuscivi a essere davvero partecipe, dentro di me ero morto. Ho cercato di far vedere la parte felice, del Fabio ragazzo normale. Per me è stato molto emozionante rivivere certi momenti". Il capitano blucerchiato si ferma a più riprese nel suo discorso con il magone e le lacrime agli occhi.

Quagliarella ha sempre trovato affetto in tutti gli stadi italiani: "Devo essere sincero, è un attestato di stima quando i tuoi avversari ti applaudono, è una bellissima cosa. Viviamo anche di queste emozioni qui, credo che sia bello. Fortunatamente ho fatto gol anche con le altre squadre, non posso quasi mai esultare però va bene, è stata una mia scelta. Bonucci? Ha subito quattro anni di scherzi, però era un periodo non semplice e Leo era lì che mi supportava".