Salvini a Telenord: “Le discoteche restano chiuse per ragioni  ideologiche e per contrastare quanto chiede la Lega”

di Antonella Ginocchio

Il leader della Lega a Genova promuove i referendum sulla giustizia: “Dovranno esserci tempi certi nei processi: i giudici sono come tutti gli altri lavoratori “

"Non c’è nessun motivo  medico scientifico, economico, culturale sociale per tenere chiuse se le discoteche, se non l’ideologia. Bisogna quindi chiedere al ministero della Salute Speranza perché continui con queste chiusure, quando il resto d’Europa ha già riaperto. I ministri della Lega hanno già chiesto con forza questa riapertura, e lo faranno ancora e ancora: ci sono migliaia di imprese del settore in difficoltà e non vanno danneggiate oltre”. Così Matteo Salvini ai microfoni di Telenord, risponde al cronista  che gli fa notare che la scorsa settimana proprio alla nostra  emittente un imprenditore del settore discoteche ha evidenziato che c’è stata nel governo una chiara presa di posizione, di una parte poltica, contro le dichiarazioni di Salvini, che da tempo invoca le riaperture. “Lo ripeto è soltanto una questione ideologica…”, ha ribadito il leader della Lega, che ha promesso: “Noi continueremo a chiedere, ma Speranza dia una risposta”. Ha continuato: “Preferisco il divertimento sano e controllato, in piena sicurezza in locali autorizzati,  in appuntamenti magari preceduti da screening, ad assembramenti incontrollati”.

Salvini si è soffermato sui referendum per la riforma della giustizia, promossi dalla Lega con duemila Gazebo in tutta Italia (A Genova il segretario ha incontrato i cittadini nel Gatzebo di via 12 Ottobre, insieme al presidente della Regione Giovanni Toti ed il parlamentare Edoardo Rixi) ) e sulla bozza di provvedimento che è stata varata ieri dal consiglio dei ministri. “Un processo non può durare dieci anni: servono tempi certi”, ha detto il segretario Federale, ribadendo che non è ammissibile che alcuni giudici impieghino molti anni per emettere una sentenza.

Il segretario infine ha ribadito la rilevanza, all’interno di questo esecutivo, del centrodestra, “Impegnato  - ha detto - non solo sulla giustizia, ma a stoppare aumenti delle tasse, dell’Imu, a cancellare l'Irap,  e ad impedire l’introduzione della patrimoniale,  più in generale nella riforma fiscale”. Ha aggiunto: "Il centrodestra unito nasce dal basso, nasce dalla firma dei referendum sulla giustizia". Ed  infine ha confermato il suo lavoro per dar vita alla  Federazione del centrodestra.