Rolli Days Digital Week: crediti formativi universitari per chi la segue

di Maria Grazia Barile

3 min, 13 sec

Dal 16 maggio. Il rettore Comanducci: "Viva attenzione alla cultura"

Rolli Days Digital Week:  crediti formativi universitari per chi la segue

La Rolli Days Digital Week vale anche come credito formativo per gli studenti iscritti ai corsi di laurea della Scuola di Scienze Umanistiche, in particolare al corso in Beni Culturali. È un’importantissima novità  di questa edizione dei Rolli Days, un altro dei preziosi contributi che arriva dall’ Università  di Genova, insieme ai contenuti e alla formazione per i divulgatori scientifici e all’apertura al pubblico di Palazzo Balbi Senarega.

Gli studenti che seguiranno la Rolli Days Digital Week potranno quindi ottenere uno dei crediti formativi universitari destinati alle attività  convegnistiche e seminariali, dopo aver partecipato a un breve test di verifica. «Grazie all’Università  di Genova, per la prima volta gli studenti hanno questa opportunità , che coniuga il piacere di visitare virtualmente i maestosi Palazzi dei Rolli con il conseguimento di un credito formativo - spiega l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso - Voglio dunque ringraziare il rettore Paolo Comanducci, il prof. Lauro Magnani e
la prof. Laura Stagno, coordinatore del corso di laurea in Conservazione dei Beni culturali, per aver dato questa possibilità agli studenti genovesi».

Fin dal 2009 l’Ateneo genovese collabora attivamente con il Comune nell’organizzazione dei Rolli Days, in qualità  di membro del comitato scientifico che coordina il sito UNESCO di Genova. Nel corso degli anni, l’Università  ha formato numerosissimi giovani che, con passione e competenza , prestano la loro opera durante tutte le edizioni dei Rolli Days come divulgatori scientifici. Grazie ai numerosi sponsor, anche in questa edizione è stato possibile coinvolgere questi giovani professionisti, che ci guideranno nel virtual tour attraverso gli antichi Palazzi e saranno i veri ambasciatori della cultura di Genova. «Accanto al Comune di Genova l’Università è tradizionalmente presente nell’esperienza dei Rolli Days. Lo è stata dall’origine, scientificamente, con i grandi studi che hanno portato al riconoscimento UNESCO delle Strade Nuove e del sistema dei palazzi, lo è stata con la preparazione e l’impegno di centinaia di studenti che in oltre dieci anni di Rolli Days hanno accompagnato il pubblico a visitare le dimore genovesi, lo è ora aprendo ancora una delle proprie sedi storiche al Tour digitale e riconoscendo validità didattica alla nuova iniziativa del Comune che prevede la visita virtuale dei palazzi – dichiara il rettore dell’Ateneo genovese Paolo Comanducci - È sembrato infatti opportuno, in questo particolare momento, riconoscere un credito formativo agli studenti che parteciperanno alle iniziative del Rolli Days Digital Week verificando le conoscenze acquisite sul tema. È un modo per mantener viva l’attenzione ad un importante aspetto della cultura cittadina in attesa di poter tornare a visitare e studiare direttamente questo straordinario patrimonio».

Storicamente il rapporto tra Università  e Palazzi dei Rolli è profondo e identitario, radicato negli studi e nell’impegno di Ennio Poleggi che portarono nel 2006 al riconoscimento del sito da Parte dell’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità e insieme nelle ricerche condotte da Ezia Gavazza e da Lauro Magnani. Attività che hanno portato, negli anni, a sviluppare un vero e proprio “laboratorio didattico” dove la formazione degli studenti dei corsi prevede anche un tirocinio ad hoc nel presentare al pubblico gli spazi monumentali dell’Ateneo. Un modo di imparare sul campo come si compie quella “terza missione” dell’Università, ovvero la vera e propria divulgazione scientifica. Una best practice che il Comune di Genova ha voluto acquisire, far propria e implementare - sempre in partnership con l’Ateneo- arrivando negli anni ad erogare oltre 400 contratti lavorativi dedicati a giovani professionisti delle humanities under 35, selezionati, formati e impiegati come come veri e propri “ambasciatori”di questo patrimonio unico al mondo.