Processo ponte Morandi, Toti: "La posizione di Aspi è poco rilevante"

di Alessandro Bacci

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Il presidente: "Risarcimento da 1,5 miliardi? Valuteremo tutto nel caso questo accordo prendesse corpo". Mit e presidente del consiglio si costituiscono parte civile

Processo ponte Morandi, Toti: "La posizione di Aspi è poco rilevante"

"La posizione di Aspi è poco rilevante perché il processo dovrà dimostrare se le persone fisiche, e non quelle giuridiche, i dirigenti apicali della società, i funzionari del ministero, hanno compiuto atti tali da essere ritenuti colpevoli". A dirlo il presidente della Liguria, Giovanni Toti nel giorno della prima udienza preliminare per il crollo del ponte Morandi e in merito a un accordo da 1,5 miliardi di euro tra Aspi e le istituzioni locali come risarcimento per i danni subiti dal crollo.

"Aspi, in quanto persona giuridica, è in quel processo solamente per violazione delle norme sul diritto del lavoro e sulla sicurezza sui posti di lavoro, tutti gli altri imputati, invece, rispondono di reati più grandi".

Sul presunto accordo risarcitorio Toti ha detto: "Valuteremo tutto nel caso questo accordo prendesse corpo ma tenete presente che sono decine gli imputati di quel processo, e noi ci stiamo costituendo parte civile contro tutti."

Anche il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e la presidenza del Consiglio dei ministri hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo per il crollo del ponte Morandi. Oltre a loro hanno presentato la richiesta il Comune e la Regione che hanno chiesto anche la citazione del responsabile civile. Dopo le richieste l'Avvocatura dello Stato ha dismesso il mandato per Roberto Ferrazza, il provveditore alle opere pubbliche per Liguria, Valle d'Aosta, Piemonte. Il giudice ha sospeso per nominare un difensore d'ufficio. Oltre a Ferrazza sono una decina i dirigenti e dipendenti del ministero imputati.